Giovanna, la donna che divenne Papa è nei cinema
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Giovanna, la donna che divenne Papa è nei cinema

Una produzione tedesca sta portando nelle sale di tutto il mondo una versione cinematogafica della leggenda riguardante la donna Papa che partorì un Venerdì Santo

Giovanna, la donna che divenne Papa è nei cinema

La Chiesa, intendo Santa Romana Chiesa Cattolica e Apostolica, è sotto assedio. Non sono bastati Dan Brown e i suoi amici scrittori, tutti uniti e decisi, per esigenze editoriali, a tratteggiare una Chiesa oscurantista, violenta e spietata nel difendere i suoi segreti ed il suo potere, una Chiesa accusata di aver travisato, annacquato, adulterato il messaggio evangelico di Gesù Cristo; non sono bastati i tanti focolai di pedofilia che, scoppiati simultaneamente, in tutto il mondo rischiano di provocare più d’una scottatura nella granitica istituzione di Piazza San Pietro; non sono bastate le critiche che un film come Agorà ha scatenato; un film, Agorà, che ha sollevato il velo sul fanatismo e sulla violenza dei cristiani in Egitto e, segnatamente, su una persona, Ipazia, capace di racchiudere in un unico corpo ed un’unica mente gli incubi peggiori di Santa Romana Chiesa Cattolica e Apostolica: la donna e l’intelligenza.

Ipazia era una donna ed una scienziata, e per questo fu scarnificata viva!! Che tolleranti che erano i cattolici dei tempi! Di Ipazia e Agorà ho già detto.
Ma qual è il nuovo Clear and Present Danger per Ratzinger e compagnia bella? Una Papessa.

Una leggenda da Basso Medioevo, e non è un modo di dire, narra che ci fu un tempo, intorno all’853 che vide una donna salire al Soglio di Pietro e sedere sulla Sedia Gestatoria con il nome di Giovanni VIII.

 

Ma è plausibile una storia, anzi una leggenda, del genere? La Storia non è finita perché, sempre secondo la leggenda, la stessa partorì, se ne desume che non rispettasse tanto il voto di castità, durante la processione di un Venerdì Santo. Processione che fu l’ultima in quando venne lapidata seduta stante.

Riguardo alla castità vogliamo parlare di Roderic de Borja y Borja, italianizzato in Rodrigo Borgia, diventato Papa Alessandro VI che si portava nelle stanze del Vaticano la giovane amante Giulia Farnese?

Il Papa che le successe, sempre secondo la leggenda, fu  Papa Benedetto III che si occupò con sommo scrupolo di cancellare il suo (sua?) predecessore da ogni registrazione storica. A chi reputa difficile una simile pratica, un simile oblio dalla Storia, ricordo che qualcosa di molto simile è stato fatto negli anni ’50 dello scorso secolo, nell’Unione Sovietica, con la figura di Lavrentij Pavlovič Berija, l’uomo che successe a Josif Stalin.

Ma chi era, ammessa che ci sia un fondo di verità, la donna che divenne Papa? La leggenda la tratteggia come figlia dotata, intellettivamente e fisicamente (queste erano due dannazioni all’epoca), di un religioso; la sua voglia ed il suo amore per Dio la portarono a fingersi maschio, Johannes Anglicus era il nom de plume, per poter studiare le Sacre Scritture.

Era così dotata ed intelligente da farsi eleggere Papa, così avanti da riuscire a scindere amor sacro e amor fisico.

Adesso Sönke Wortmann, un regista tedesco porta nelle sale una sua idea della Papessa, una storia liberamente ispirata al libro dell’americana Donna Woolfolk Cross, Pope Joan. Verrebbe da dire che anche Lutero era un tedesco e che anche lo scandalo della pedofilia ha un suo acme nella Chiesa Tedesca.
Ah questi tedeschi!!

Ma cosa c’è di vero? Da un lato c’è chi sostiene che tale leggenda sia stata artatamente messa in circolo da uomini che erano, come Federico II di Svevia, lo Stupor Mundi, palesemente in contrasto con il potere cattolico.

Per un altro verso le prime cronache risalgono ad un cronista domenicano, Giovanni di Metz, intorno al 1240, cronache e fatti ripresi dal collega domenicano Martino di Troppau pochi anni dopo.

I domenicani sono, da sempre, i più fedeli “cani da guardia” dell’ortodossia cattolica, Tomás de Torquemada tanto per indenderci era un domenicano e non un gesuita, da sempre l’ala più liberal, e pertanto verrebbe da dire che “se lo dice anche un domenicano e in un’epoca di crociate in Terrasanta e contro gli albigesi”, questo verrebbe da dire, ma sarebbe sicuramente superficiale perché non sappiamo chi fossero questi due, magari erano due eretici in seno alla Chiesa, e non dimentichiamo che narrano fatti avvenuti 400 anni prima.

Qualcuno di noi può essere ragionevolmente sicuro di quello che dice riguardo la Guerra dei trent'anni?

Il film La Papessa, in proiezione nei cinema è interessante nei contenuti e con un plot  scorrevole, per nulla lento, un film che sarà sicuramente gradito agli amanti dei complotti ed ai teorici della “Storia non scritta” che a volte vedono misteri anche ove non ci sono.
E soprattutto senza tante prove che non siano labili, e a volte per niente chiare, cronache secolari.

C’è una Papessa nei Tarocchi, negli arcani maggiori. Una coincidenza?

Una cosa è sicura. Santa Romana Chiesa Cattolica e Apostolica e sotto un fuoco incrociato mica da ridere.

Massimo Bencivenga

 
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