
Un paio di anni fa, su questi stessi bit, raccontavo la singolare decisione di Karl Rabeder, il milionario austriaco che, folgorato alle Hawaii come Saulo sulla strada di Damasco, decise di vendere tutto e di vivere se non proprio da indigente come una persona “normale”, cioè come una persona con uno stipendio normale.
E adduceva quella scelta, sicuramente estrema, come propedeutica alla ricerca di una felicità che non trovava, se non finta e di facciata, da milionario. Ovvio che tantissimi altri milionari non la pensavano e non la pensano come lui, dal momento che sono capacissimi di spendere milioni per una barca e negare un euro o una colazione a un senzatetto. Rabeder diceva che voleva la felicità che i soldi non gli avevano dato né gli avrebbero dato. Altrimenti perché regalarli?
Adesso arriva una notizia fresca fresca dall’America. Una recente ricerca ha evidenziato che come le persone che si trovano in un ambiente consumista e materialista hanno molte più probabilità di avere comportamenti antisociali.
E’ quanto emerge da nuovo studio condotto dai ricercatori della Northwestern University negli Stati Uniti. “Gli individui che danno grande importanza alla ricchezza, allo status e ai beni materiali sono più depressi, ansiosi e meno socievoli rispetto a chi non lo fa”, ha spiegato Galen V. Bodenhausen, psicologo a capo dello studio pubblicato sulla rivista Psychological Sciences.
Il quale aggiunge: “Ora, abbiamo scoperto che non si tratta solo di un problema personale, ma anche ambientale”, ha aggiunto parlando della depressione immagino; ma che l’ambiente contasse poteva essere evidente anche prima.
In una serie di esperimenti effettuati su un campione di studenti, i ricercatori hanno esposto i partecipanti a situazioni e immagini di beni di lusso o parole associate a idee di consumo e beni materiali.
Hanno scoperto che questi individui si dimostravano più competitivi e meno interessati a passare del tempo in attività di società rispetto al gruppo di controllo, suggerendo che un’ambiente ricco di stimoli consumistici sia in grado di renderci meno socievoli.
Bodenhausen ha inoltre dichiarato che: “In un'epoca in cui le persone sono spesso riferite come consumatori e sono costantemente esposte a concetti di consumo, questi risultati hanno delle implicazioni importanti in campo sociologico.”
Questa ricerca, a mio avviso non dice e non apporta granchè, né c’è niente di male nel desiderare alcune cose; piuttosto conferma che i soldi influiscono eccome sulla nostra psiche. L’influenza varia con il contesto e non con i soldi.
Cerco di spiegarmi meglio. E’ stato provato che le persone preferiscono essere ricche tra i poveri e non benestanti tra ricchissimi. Ecco l’importanza dell’ambiente che la ricerca in esame non sembra menzionare.
Meglio guadagnare, ma soprattutto avere relazioni e contatti, 100000 euro in un contesto la cui media fa 70000 che guadagnarne 180000 e vivere in un luogo dove la media dei redditi recita proprio 180000.
Ma a queste considerazioni ci si può arrivare anche intuitivamente.
Massimo Bencivenga
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