 Sembrava un caposaldo, la lotta all’evasione. Lo è ancora? A fronte di decine di accordi, la situazione è rimasta grosso modo la stessa. Lo Stato fa fatica a recuperare soldi e il mancato gettito fiscale, stante il dover rimanere, anche in recessione, entro certi limiti di bilancio presto o tardi obbligherà i governanti a qualche taglio. E sapete dove? C’è ancora un po’ di spezzatino da fare al welfare. Il paradosso italiano è che a fronte di un cuneo fiscale altissimo, tra i più alti d’Europa, ci sono sempre meno servizi e sempre peggiori per qualità. Con Monti le priorità erano misure anticorruzione, antievasione e, più in là, anticontraffazione. Tutte questi fenomeni, chiamiamoli hanno un costo sociale che si riversa su tutti i cittadini, ivi compresi vecchi e bambini. In un precedente post abbiamo parlato di quanto ci costa la contraffazione. E in un altro ancora abbiamo parlato dei costi della politica.
Quanto vale l’evasione? Teniamo ben in mente che questi numeri non sono affatti granitici, né tantomeno scritti da qualche divinità su qualche monte. Di solito le divinità amano far scarpinare non poco i loro profeti. Dicevo, i dati vanno presi con le pinze, ma proviamoci lo stesso.
Gli ultimi numeri sull’evasione parlano di 180 miliardi; di questi soldi lo Stato ne recupera circa 7. Siamo intorno al 3.8%. Pochini, nevvero? Giusto per dare una prospettiva, i 180 miliardi son pari a 45 anni di gettito IMU sulla prima casa. Una enormità non credete?
Il rapporto percentuale evasione fiscale/Pil è del 12,43%, dal momento che abbiamo stimato il Pil a 1448 miliardi. In Germania il rapporto vale il 6,5%, in Francia il 6,46, in Spagna il 7,4% e nel Regno Unito il 4,83%.
Si stima che, stante questa evasione, l’economia sommersa del Paese potrebbe ammontare a 418 miliardi che rapportati al Pil significa una percentuale di economia sommersa pari al 28,87%.
E in tutto questo che si fa? Si firmano centinaia di trattati e accordi, ma se ne rendono operativi ben pochi. E i paradisi fiscali continuano a ricevere soldi che potrebbero essere impiegati per lastre e analisi per anziani e meno abbienti.
Perché l’evasione fiscale e economia sommersa significano lavoro nero e scarse norme di sicurezza, significano maggiore spesa sanitaria e minori entrate Inps, significano tempi di pensionamenti allungati e sfruttamento dei lavoratori in nero, significano meno liquidità nel circuito e stagnazione dei consumi interni, e cosa non trascurabile significano anche un aumento delle frodi e delle contraffazioni.
Difficile dire con certezza quanto costi all’Italia l’evasione, ma di sicuro non è indolore. Ma come conciliare questa lotta con la proposta di riportare a tremila euro (3000) la tracciabilità che adesso è a 1000?
Massimo Bencivenga |