Sabrina Minardi racconta lo Ior, Calvi, Marcinkus, la Magliana e Flavio Carboni
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Sabrina Minardi racconta lo Ior, Calvi, Marcinkus, la Magliana e Flavio Carboni

Mentre lo Ior è sotto attacco la ragazza del boss della Magliana dice la sua verità in un libro..

Sabrina Minardi racconta lo Ior, Calvi, Marcinkus, la Magliana e Flavio Carboni

Mentre lo Ior di Ettore Gotti Tedeschi (numerario dell’opus dei?) è sotto attacco; e mentre per la successione ad Alessandro Profumo come AD di Unicredit si stanno scannando Goldman Sachs (Claudio Costamagna), Rothschild (Giampiero Auletta Armenise) e Lehman Brothers (Matteo Arpe); mentre succede tutto ciò Sabrina Minardi ha dato alle stampe un libro (scritto con la  giornalista Raffaella Notariale) dal titolo “Segreto Criminale”, un libro che potrebbe rivelarsi una vera bomba. Se non altro il timing è perfetto.
Ma chi è Sabrina Minardi? Nasce, si fa per dire, come fidanzata e moglie der pupone ante litteram, del centravanti della Lazio Bruno Giordano (foto), e finisce presa (letteralmente) nell’immensa zona grigia dell’Italia di fine anni ’70 e inizio anni ’80.

 

 

I soldi criminali della Banda della Magliana finivano in qualche conto Top Secret dello Ior?
A sentire la Minardi sì, la stessa rincara la dose dicendo che ogni tanto presentava al potente prelato statunitense qualche sua amichetta.

 

Paul Casimir Marcinkus, capo dello Ior, ex “guardia del corpo” di Papa Giovanni Paolo II, accettava soldi criminali provenienti dalle attività illecite della Banda della Magliana e s’intratteneva sessualmente con donnine di malaffare?

 

Sembra una storia da basso medioevo o una bella storia all’insegna delle 3 S: Soldi, Sangue, Sesso.

 

Già, perché in quegli anni scorreva anche il sangue, a cominciare dal quello di Moro per finire con il sangue di Calvi e Sindona passando per quello versato da Pecorelli e da qualche giudice troppo impiccione.

 

L’anima santa di Paul Marcinkus non è l’unico prelato ad essere chiamato in causa, la Minardi parla anche di Agostino Casaroli e Ugo Poletti, quest’ultimo molto intimo di De Pendis.

 

Per chi non lo sapesse Agostino Casaroli fu Segretario di Stato con Papa Giovanni Paolo II dal 1979 al 1990, il suo nome fu altresì uno di quelli trovati nella famosa lista P2.
Ugo Poletti fu Vicario di Roma e predecessore di Camillo Ruini alla Cei. Un altro pezzo da novanta, un altro nome nella lista P2 di Licio Gelli.

 

 

 

 

Tre potenti prelati, Agostini Casaroli, Ugo Poletti e Paul Casimir Marcinkus, molto vicini a Sua Santità Giovanni Paolo II, sono accusati dalla donna di Renatino De Pendis, il  boss della Magliana, di aver avuto a che fare, direttamente o indirettamente, con la banda criminale.
Alla domanda “Renato De Pedis era nella P2’” la Minardi ha risposto affermativamente “era nella lista segreta, quella che non avete mai trovato”.

 

Ritornando a Roberto Calvi, la Minardi riferisce che le intestò una villa a Montecarlo, doveva fare da prestanome, ma poi lui morì, la Sabrina racconta anche che il finanziere dagli occhi di ghiaccio le prestava il suo aereo personale con il quale portava la mamma a fare la chemio a Parigi.

 

Allora, abbiamo una enorme zona grigia nella quale sembrano confluire il Vaticano, la malavita, il mondo della politica e della finanza.
Per tenere insieme questo sistema occorre il mastice, rappresentato da quelli che noi italiani siamo soliti chiamare Faccendieri.
Per quanto riguarda la Minardi il trait d’union tra la finanza e lei, e tra lei e il Vaticano è uno solo, l’uomo che presentò Sabrina Minardi a Roberto Calvi e Paul Casimir Marcinkus è sempre la stessa perosna.

Ed è uno dei pochi protagonisti, insieme a Licio Gelli e Giulio Andreotti, della stagione dei misteri ad essere ancora vivo, altri (come Francesco Cossiga e Beniamino Andreatta) non lo sono più.

L’uomo, il mastice è ancora vivo ed attivo, e si chiama Flavio Carboni, quello coinvolto, insieme ad Arcangelo Martino e Pasquale Lombardi, il geometra-magistrato, nell’inchiesta denominata P3, con l’aiuto di personaggi quali Giacomo Caliendo e Marcello Dell’Utri, il camorrista sino ad un momento prima di cofondare con Silvio Berlusconi, tessera P2 numero
1816,
Forza Italia.

Vi gira la testa? Il meglio deve ancora arrivare. Renato De Pedis morto assassinato nel 1990 è sepolto a Roma, ma non in un posto qualsiasi.

Renato De Pedis, il boss della Magliana, è sepolto in una cripta della Basilica di Sant’Apollinare di Roma, una Chiesa dal 1992 di proprietà dell’Opus Dei, al quale si dice appartenga anche Ettore Gotti Tedeschi, da un anno a capo dello Ior.

Un criminale nascosto in una Chiesa? Perché? Manco fosse un santo o un re.

 

E chi firmò il permesso?

Ugo Poletti in qualità di Vicario di Roma.

 

 

 

 

 

 

 
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