Mario Draghi alla BCE e Vittorio Grilli a Palazzo Koch? Può darsi..
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Mario Draghi alla BCE e Vittorio Grilli a Palazzo Koch? Può darsi..

Mario Draghi veleggia verso il vertice della BCE (ECB). Chi sarà il nuovo Governatore della Banca d'Italia? Saccomani, Visco, Bini Smaghi o Grilli?

Mario Draghi alla BCE e Vittorio Grilli a Palazzo Koch? Può darsi..

Non molto tempo fa, su questi bit, parlavamo del fatto che l’Italia, anche per colpa di una politica estera molto personale, da tempo non riusciva a piazzare un nostro connazionale in posti chiave.
Ed avevamo parlato del fatto che ci erano stati sottratti importanti incarichi Onu, posti che reggevamo da tipo 20 anni, come l’Unodc, l’Agenzia Onu per la Lotta alle Droghe ed al Crimine. Avevamo altresì riportato che alcuni nostri generali erano stati surclassati da colleghi europei non tanto per mancanza di curriculum quanto per mancanza del dovuto appoggio istituzionale da parte di una nazione ed una politica estera troppo schiacciata verso la Libia e la Russia.
Avevamo tracciato un quadro buio, ma oggi potrebbe esserci una schiarita, con le stelle che sembrano cospirare in favore di Mario Draghi come successore del di Jean-Claude Trichet alla BCE o, per meglio dire, alla ECB (European Central Bank) di Francoforte.

 

 

Mario Draghi, ex Goldman sachs, sarà dunque il prossimo presidente della Bce. Il 16 maggio l’Eurogruppo ha indicato il Governatore di Bankitalia e presidente del Financial stability forum alla presidenza delI’Istituto, incassando anche l’endorsment dei francesi che reputano Mario Draghi un degno successore dell'ingegner Trichet. 
Galletti francesi che, peraltro, in questi giorni, sono alle prese con l’ennesimo problema di potenti e gonnelle, atteso che l’altro big nazionale dell’economia, DSK, alias Dominique Strauss-Kahn, direttore generale del FMI, è stato beccato con le braghe calate, figuratamente e non, a New Yor ed è lì in attesa di essere giudicato per tentata violenza sessuale. I francesi sono fatti così, donnaiolo lo era anche la sfinge François Mitterrand.
Ma, se Draghi va alla BCE, si libera un posto in Italia e il potere, al pari della Natura, aborre il vuoto.

Se Draghi va alla BCE chi prenderà il suo posto nelle stanze di Palazzo Koch in via Nazionale?

Nel 2005, in seguito ai fatti della stagione delle scalate e dei furbetti del quartierino, la politica decise di modificare la durata ed i metodi per decidere il Governatore della Banca d’Italia.
La carica divenne di 6 anni in luogo del mandato illimitato del quale godettero Ciampi ed Einaudi, Carli e Menichella ma, soprattutto, si subordinava alla politica l’accettazione del Governatore.

I nostri Padri Fondatori avevano scelto una strada diversa proprio per garantire l’indipendenza tra politica ed economia. Quel decreto mise fine a questa indipendenza e, unitamente al ruolo meno importante delle banche centrali con l’avvento della Comunità Europea, ridimensionò non poco l’aura e l’autorità del Governatore della Banca d’Italia.

Sarebbe interessante capire chi succederà a Mario Draghi. Mario Monti, l’altro nostro big dei conti capace di aggregare intorno a sé larghi consensi in Italia ed all’estero, si è chiamato fuori dalla corsa allo scranno più alto di Via Nazionale.

A sentire i soliti, immancabili rumors sarebbero in corsa quattro persone. Due di queste rappresentano una soluzione interna; e sono Maurizio Saccomanni e Ignazio Visco, numeri due e tre dell’Istituto, spesso, in passato il Direttore Generale diventava il nuovo Governatore. E’ successo così per tanti; uno strappo alla regola fu fatto con Antonio Fazio che, come nel proverbio, colse la palla al balzo e trasse beneficio dalla lotta per la successione tra Lamberto Dini (era lui il Direttore Generale, inviso però a Carlo Ciampi) e Tommaso Padoa-Schioppa.

Ci sarebbero poi le opzioni esterne rappresentate da Lorenzo Bini Smaghi, attualmente membro del comitato esecutivo della Banca Centrale Europea, e da Vittorio Grilli, Direttore Generale del Tesoro e Presidente del Comitato economico e finanziario della Ue, l’organismo che prepara i lavori del Consiglio europeo sullo stato economico e finanziario dell'Unione.

Vittorio Grilli (nella foto insieme a Draghi e Tremonti) sarebbe il più gradito a Giulio Tremonti ed affine a Mario Draghi. Come Mario Draghi è stato negli Usa, lui a Yale mentre il Governatore al Mit.

Come Mario Draghi è stato Direttore Generale del Tesoro.

Ma con Vittorio Grilli Governatore si avrebbe l’indipendenza dell’economia e della finanza dalla politica auspicata, come ho già detto, dai nostri Padri Fondatori?

 

Massimo Bencivenga

 
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