Di certo per il premier Silvio Berlusconi si annuncia un autunno caldo, avrà le sue belle gatte da pelare a livello politico, ma anche sul piano privato dovrà combattere delle battaglie mica da ridere. Si profila infatti la causa di separazione dalla moglie Veronica Lario, insorta e stanca di un marito “malato” che corre dietro a “ciarpame senza pudore”, in alcune delle sue dichiarazioni, nella scorsa primavera. Il premier si è difeso more solito dando la colpa, contraddicendosi in alcune situazioni, ad altri, senza mai soffermarsi sui suoi comportamenti, comportamenti che, come nel caso della minore Noemi Letizia, avrebbero, per i comuni cittadini, ben altre conseguenze legali e sociali.
Ad aggravare la sua situazione ci sono state l’improvvida uscita del suo legale e ministro ombra, non ce ne voglia il buon Angelino Alfano, Niccolò Ghedini, nel momento in cui ha parlato di Berlusconi come “utilizzatore finale” di donne nel querelle che vede coinvolti politici, faccendieri pugliesi, mister Giampy Tarantini, ed escort di lusso come Patrizia D’Addario & Co; e l’inaspettato affondo della figlia Barbara nel ribadire, qualora ce ne fosse bisogno, che la sfera politica non può essere completamente scissa da quella privata. Va da sé che il premier Silvio Berlusconi per la causa di separazione si sia affidato ai Ghedinos; già, perché noi vediamo solo la faccia allampanata del Niccolò, ma i Ghedini sono tre: Nicoletta, Ippolita e Niccolò.
E a sentire molti il vero genio legale di famiglia è Ippolita, detta “Ippi”, 59 anni ben portati, ottima cavallerizza, d’altra parte porta con sé il nome della regina delle Amazzoni, sposata a Michele Dalla Costa, al vertice della Procura di Trieste. Si è occupata anche di numerose cause riguardanti il potente governatore veneto Giancarlo Galan e della causa che vede contrapposti, per motivi di eredità i fratelli Brass, Tinto e Andrea. A fronteggiare i temibili Ghedinos ci sarà tal Maria Cristina Morelli. Erano in tanti i matrimonialisti famosi, una su tutte Annamaria Bernardini Pace, la suocera di Raoul Bova, ad ambire legittimamente, con un occhio all’onore e uno all’onorario, alla causa d’inizio millennio. Ma la signora Veronica (foto) ha scelto Maria Cristina Morelli in quando persona fidata e al suo fianco già al momento della lettera del 2007. Maria Cristina Morelli ha sempre tenuto un basso profilo, ma non per questo è una carneade. Per un curioso scherzo del destino Maria Cristina Morelli è stata anche al fianco, in qualità di consigliere giuridica, di Beppino Englaro nella vicenda Eluana, eppure non è comparsa, è stata silenziosamente in disparte senza prender parte a nessun talk show, una dote rara di questi tempi e magari è proprio questa “affinità elettiva” con la schiva Veronica Lario ad aver convinto quest’ultima della bontà dell’amicizia e della fiducia nella Morelli stessa. Giova ricordare che il caso Eluana ha portato ad uno scontro istituzionale, con un Napolitano improvvisamente destatosi dal sonno del colle, e, forse, dopo uno sfavillante 2008, dato il là al travagliato 2009 del cavaliere e premier Silvio Berlusconi. E adesso si trova di nuovo, in quest’altra causa delicata, Maria Cristina Morelli. E l'avvocato Maria Cristina Morelli di cause delicate se ne intende, essendo impegnata da anni a combattere per i diritti dei malati incapaci di difendersi, e in qualità di consulente della Consulta di bioetica di Milano; amica e vicinissima in tal senso alle posizioni di Umberto Veronesi sull’articolo 32 della costituzione. Da un lato i temibili Ghedinos al completo, dall’altro Maria Cristina Morelli da Cremona, appassionata di fantascienza, è rimasta famosa una citazione di Ubik di Philip Dick a margine di un articolo sui temi dell’eutanasia apparso su Bioetica nel 2001, professionista testarda e capace.
Ne resterà uno solo. Ed in gioco non c'è solo una semplice separazione. Vedremo...; io punto su Maria Cristina Morelli.
Massimo Bencivenga
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