Per il Pd è il momento del leader. Se c’è si faccia avanti
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Per il Pd è il momento del leader. Se c’è si faccia avanti

Vendola e Di Pietro stanno aprendo la strada, il Pd la seguirà o preferirà battere altri sentieri?

Per il Pd è il momento del leader. Se c’è si faccia avanti

 

Mentre in tanti stanno recitando il de profundis per il Pdl che non c’è più, con ognuno dei maggiorenti che si vuol staccare dal duo Berlusconi-Alfano, rischia di passare sottotraccia il tentennamento del Pd.
Alla chiamata alle armi di Vendola e Di Pietro, Bersani ha risposto un tantino piccato.
L’impressione generale, perlomeno la mia, è che il Pd non ami tanto la foto di Vasto, quella del trio Di Pietro-Vendola-Bersani, ma che per certi versi non possa fare a meno della stessa.

L’impressione è che il Pd voglia sfondare al centro, il caro vecchio adagio statunitense che recita che vince chi conquista il centro potrebbe attagliarsi bene anche all’Italia, solo che il centro non c’è, l’idea di Casini non è mai sbocciata e per sua stessa ammissione il Terzo Polo è da considerarsi una parentesi chiusa.

 

 

 

Il Pd tentenna, ma, presto o tardi, dovrà scegliere con chi allearsi, dal momento che la tanto auspicata vocazione maggioritaria non c’è più, se mai c’è stata. E’ arrivato il momento in cui non ci si può più nascondere.

E’ scoccata l’ora dei leader.

A conti fatti il Pd ha adesso una percentuale più bassa di quella di Veltroni. Il Pd ha in mano la partita, ma per la verità la partita sembrava averla in mano anche la gioiosa macchina da guerra di Occhetto.
Poi sapete bene come finì.

Il modello maggioritario imporrebbe le alleanze, la riforma elettorale proposta da Violante, e bocciata senza se e senza ma dall’ex premier ed ex Goldman Sachs Romano Prodi, potrebbe portare ad una impasse modello greco, visti i cali dei partiti e gli exploit di alcuni movimenti.

Ipotesi di impasse politica alla greca che peraltro era alla base anche del ragionamento di Romano Prodi.

La situazione italiana è strana, molto strana, veramente anomala. Ci sono dei partiti che giocoforza devono sostenere Mario Monti che, da qui a qualche mese, dovranno cantarsele di santa ragione facendo in modo di far pesare agli altri le scelte che stanno facendo adesso tutti insieme.

Più dura Mario Monti, più possono logorarsi, tutti.
Ma Monti deve durare in attesa di una strategia che ancora nessuno ha, nessuno.

No, la situazione non è affatto semplice e il Pd ha da perdere più di tutti.

Perciò adesso è arrivata l’ora del leader.  

Massimo Bencivenga

 

 
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