
In questi giorni si parla, a proposito della Lega Nord, del famoso cerchio magico. Michele Serra nella rubrica Satira Preventiva per L'Espresso un po' di tempo fa ne tracciò, a modo suo, simbolismi, storia e intenti. Sono riuscito a recuperare il post satyrico. Eccolo qua.
Dove va la Lega? Le varie componenti si scontrano nei congressi locali, ma non c'è accordo neanche sui numeri perché non tutte le tribù coinvolte hanno adottato il sistema decimale. Vediamo le forze in campo.
Il Cerchio magico. Il famoso Cerchio magico di Bossi è composto dallo stesso Bossi, dalla moglie di Bossi, dai figli di Bossi, da alcune femmine cacciatrici e da alcuni maschi subalterni adibiti a pattugliare il territorio, secondo il modello dei leoni del Serengeti. Recentemente sono stati accolti anche alcuni non consanguinei, tra i quali una fattucchiera della Val Camonica addetta alle maledizioni dei nemici, un ciclope e Rosy Mauro. Il Cerchio magico controlla ancora buona parte delle federazioni regionali e conserva, in una villetta a schiera segreta, la leggendaria Staténto, l'affilatissima spada magica così detta perché ogni volta che Bossi la impugna tutti gridano “Sta ‘tento! Sta ‘tento!”
Il Cerchione magico. Fondato da uno dei figli di Bossi quando faceva il carrozziere. Era convinto che i cerchi in lega fossero prerogativa esclusiva delle automobili padane. Poco prima che tenesse la conferenza stampa di presentazione, è stato dissuaso dal padre.
Il Quadrato magico. Nato con il preciso intento di contrapporsi al Cerchio magico, è composto da Maroni e dai suoi fedelissimi, tra i quali, secondo una diceria infamante probabilmente attribuibile ai Bossi, ci sarebbero anche un paio di laureati. La laurea, secondo i bossiani, è un passo decisivo verso l'omosessualità. Più evoluto rispetto al modello molto tradizionale leghista, il quadrato magico rinnega il primato culturale dell'Età del Ferro e si rifà a modelli a noi molto più vicini, come Sparta e l'odierna amministrazione di Treviso. I documenti dei maroniani si riconoscono a vista perché stampati su carta e non incisi con un cuneo su lastre di ardesia, come quelli bossiani. Il simbolo segreto dei maroniani, custodito in un capannone del Bresciano, è la leggendaria Testrossi, una cravatta da ministro così chiamata perché quando Maroni la indossa la moglie gli grida “Ocio che te strossi! Ocio che te strossi!”
Il Rombo magico. Contrariamente a quanto si può credere, il Rombo magico non prende il nome dalla figura geometrica, ma dal rumore assordante prodotto dalle adunate dei rombisti, che incarnano l'anima genuinamente popolare della Lega, allegra e socievole. Il loro programma politico, trasmesso per via orale, è composto di soli monosillabi come nelle tradizionali "ghi" prealpine, canti rituali antichissimi. Il primo articolo, che ogni rombista conosce a memoria e canta in coro alla sagra del suo Paese, dice: “Ka La Tel Nel Cul, Yu Yu, Yu Yu, Ka La Tel Nel Cul”. Non si interessano di politica, e partecipano ai congressi della Lega solo per informarsi sulla data esatta delle sagre di paese di tutto il Nord.
Il Triangolo magico. Per un equivoco, Berlusconi era interessato a finanziare il Triangolo magico, convinto che facesse riferimento all'organo sessuale femminile. In realtà, il Triangolo incarna l'anima più arcaica e misteriosa della Lega, e prende il nome dalla più semplice delle figure geometriche per contrapporsi polemicamente alla ricercatezza decadente del quadrato maroniano. Incerta l'origine del raggruppamento. Secondo alcuni, si tratterebbe addirittura degli ultimi superstiti della popolazione trogloditica della Val Clava, ma il loro portavoce, Mammut Galbusera, smentisce sdegnosamente. Nel loro programma economico sostengono che l'euro va abolito per ritornare al baratto e al saccheggio. Integralisti della tradizione padana precristiana, chiedono il ripristino del cannibalismo rituale. Il Parlamento ne discuterà il prossimo mercoledì ed è probabile che, per garantire la governabilità, il provvedimento venga approvato, anche se difficilmente il Colle vorrà firmarlo in assenza della necessaria modifica costituzionale.
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