 Mentre scrivo ancora non so se i finiani di Futuro e Libertà per l'Italia hanno o meno abbandonato gli incarichi istituzionali, aprendo così una crisi che, in ogni caso, sarà post-manovra per stessa ammissione degli scissionisti. Dal momento che non penso che Lord Giorgio Napolitano dia peso alla proposta, più una boutade per la verità, di elezioni solo per la Camera, rimane l’aut aut: o voto o governo di transizione con nuova maggioranza.
Di quello che pensa la Lega, almeno per come la vedo io, ho già detto; e in un precedente post ho lanciato la volata per un governo di transizione al sardo (e massone?) Beppe Pisanu, l’uomo delle balle intorno ai brogli elettorali del 2006, questo teniamolo in mente.
Adesso riprovo a fare il Toto Nuovo Premier.
Posto che di Berlusconi Fini e Casini ne hanno abbastanza, gli stessi hanno proposto di volta in volta gente come: Angelino Alfano, Roberto Maroni, Gianni Letta. Oltre al già citato Beppe Pisanu.
Per quanto riguarda il ministro Roberto Maroni anche lui si sta trovando, in questa stagione di veleni, alle prese con problemi con la giustizia e la legalità per via del suo legame, e quello della sua portavoce, la sannita Isabella Votino, con la Mythos Business Development, una storia di consulenze e finanziamenti illeciti con uomini conosciuti in ambito Avon.
Anche Gianni Letta, l’ufficiale di collegamento con la Chiesa, il Richelieu di Silvio Berlusconi, il gentiluomo di Sua Santità, è dato ultimamente un po’ in declino, paga la troppa vicinanza con Bertolaso&Co, con la Cricca del G8 e della ricostruzione post terremoto. Due anni fa era molto più apprezzato lungo tutto l’arco costituzionale.
Ho fatto questa analisi, ma potevo risparmiarmela in quanto Berlusconi non vede altri che se stesso, pertanto le mie considerazioni su presunti delfini del boss di Hardcore sono parole al vento.
Ah, la moglie di don Vito Ciancimino afferma che il marito, il sindaco colluso con la Mafia di cui sopra, incontrò Berlusconi negli anni ’70. Dobbiamo crederle?
In tanti invocano un Papa straniero, un nuovo Oscar Luigi Scalfaro che s’inventi un nuovo Carlo Azeglio Ciampi e, a sinistra, un nuovo Beniamino Andreatta capace di pensare ad un nuovo Romano Prodi.
Un nuovo Ciampi potrebbe essere impersonato, visto anche il ruolo, da Mario Draghi, uomo forte in Italia della fortissima lobby Goldman Sachs, la quale, ultimamente, ha piazzato Massimo Tononi alla Borsa Italiana.
Uomo Goldman Sachs è stato (e pertanto lo sarà per sempre) anche Gianni Letta, come del resto anche Romano Prodi.
Mario Draghi nuovo premier? Mai dire mai, di sicuro pensionerebbe Giulio Tremonti, i due non si prendono tanto, per favorire qualche economista amico suo. E di Goldman Sachs. Ma in corsa per un governo di larghe vedute c’è anche un altro Mario: Mario Monti. Economista molto apprezzato all’estero, come Draghi, laddove al di fuori dei patri confini gli studiosi non conoscono un sedicente, a sentire lui mentre si sbrodola, guru dell’economia come Renato Brunetta.
Apprezzato come Draghi e filosofo dei numeri applicati al sociale come Tommaso Padoa-Schioppa, i due si saranno incrociati anche da studenti alla Bocconi. Alla bocconi in quegli anni c’era anche un altro Mario: Mario Resca, il manager passato dai panini di McDonald’s Italia agli scavi di Pompei.
Ma ritornando a noi, non possiamo non notare che, tolti i politici, i due Mario, Mario Draghi e Mario Monti, rappresentano delle personalità capaci di aggregare larghi e trasversali consensi intorno a sé.
Ed allora, se non sarà uno tra Maroni, Alfano, Letta o Pisanu, chi sarà il Nuovo Premier? Mario Monti o Mario Draghi?
A tal proposito voglio lasciarvi con un link in cui, oltre un anno fa uno scrittore, che volle rimanere anomalo, ipotizzava la caduta di Berlusconi per mano della Lega e un nuovo premier di nome Mario. Ma Mario Monti o Mario Draghi? Ecco il link.
Ah, anche Mario Monti è un uomo Goldman Sachs...
Massimo Bencivenga |
