Ritornano i sempiterni Cavalieri Templari con i loro misteri. Roberto Giacobbo sta spopolando in edicola con il libro Templari. Dov'è il tesoro? edito da Mondadori. Già, si è sempre tanto speculato sul Tesoro dei Templari.
Premetto che il libro Templari. Dov’e il tesoro io non l’ho letto, ma qualcosa sui templari e sul tesoro sì.
I Templari per la loro grande ricchezza divennero improvvisamente invisi al Papato e alla Francia. Per quella ricchezza venne emanata la bolla che di fatto ne faceva dei “fuorilegge”.
Quando si parla dei templari vale il detto di Winston Churchill: “La Russia è un rebus avvolto in un mistero che sta dentro a un enigma”, ecco i Templari sono come la Russia, ergo diventa difficile rispondere alla domanda sul loro Tesoro, per il semplice motivo che nessuno sa con esattezza in cosa consistesse il tesoro dei templari.
In documenti?

Diversi studiosi avanzano l’ipotesi che, scavando, nel Tempio di Salomone a Gerusalemme essi possano essersi imbattuti in preziosi documenti proto cristiani, e che poi avessero usato detti documenti per “ricattare” l’istituzione Chiesa che è strutturata intorno alle figure di San Paolo e San Pietro.
O in un tesoro in monete?
I Templari erano guerrieri e religiosi, ma anche notai (molti atti pubblici erano da loro ratificati) , giudici (sedarono molte liti), banchieri, gabellieri delle principali strade, esperti nella costruzioni di edifici e Chiese. E tanto altro ancora. E ricevevano continuamente donazioni.
Tutta  questa influenza, tutto questo potere andarono in fumo in una sola giornata: venerdì 13 ottobre 1307.
Da quel giorno in poi si cerca il fantomatico, quale che sia, Tesoro dei Templari.
Già perché qualcuno avanza l’ipotesi che i maggiorenti dell’ordine, avendo subodorato qualcosa, si fossero attivati con delle contromisure, e che gli stessi riuscirono a far salpare in gran segreto la loro flotta, la perduta flotta dei Templari, un altro mistero.
Dove riparò la flotta templare che parti da La Rochelle?  
E cosa portavano in salvo? Vediamo prima le possibili rotte ed approdi.

 

Di certo esistono documenti che certuni templari trovarono riparo e quartiere nella zona che noi chiamiamo Scozia ed che gli stessi templari, militari di vaglia e sottili diplomatici, favorirono l’ascesa al potere dell’eroe nazionale Robert The Bruce. Con molta probabilità in Scozia furono spalleggiati da una delle famiglie più influenti del luogo, la famiglia dei St.Clair (o Sinclair). Soffermiamoci un momento sulla famiglia dei Sinclair. Le origini della famiglia Sinclair sembrano essere ancora più “nordiche”, dalle parti della Norvegia e delle Orcadi; un membro della famiglia fu cugino primo di Guglielmo il conquistatore. Intorno al 1057 un William Sinclair ricevette, permanentemente, il possedimento di Rosslyn, sul quel possedimento fu eretta, principalmente tra 1446 e il 1450, la famosa cappella di Rosslyn. La cappella ha ben poco di cristiano e cattolico essendo quasi un vero e proprio inno di pietra alla massoneria e all’esoterismo.

Il tesoro dei Templari è nascosto lì, nella Cappella di Rosslyn, nella riproduzione in chiave medievale del perduto Tempio di Re salomone? Può darsi, ma lo ritengo improbabile.
E allora dov’è nascosto il Tesoro dei Templari? Continuando a dare una scorsa all’interessante famiglia Sinclair notiamo che la stessa ha avuto un ruolo molto importante nella massoneria, nella storia della Scozia e in quella americana: un Arthur St.Clair, discendente di Henry Sinclair (tenete in mente questo nome) combatté nella Guerra d’Indipendenza Americana.

Arthur St.Clair, discendente di Henry Sinclair, veterano della guerra Franco-Indiana ed assistente di generali quali Jeffrey Amherst e George Washington fu anche presidente degli Stati Uniti d’America.

Prima di George Washington. Com’è possibile direte? Urge una precisazione, prima di George Washington si succedettero alla Presidenza del Congresso otto reggenti provvisori: Arthur Sinclair ne fu il settimo. In seguito il generale St.Clair fu eletto governatore dei territori del Nordovest.

Ma chi era Henry Sinclair? Nel 1391 il principe Henry Sinclair delle Orcadi s’incontrò con l’esploratore e cartografo Nicolò Zeno, presso l’isola di fair. Il motivo? Henry Sinclair voleva organizzare un viaggio verso ovest.

In un carteggio degli Zeno, Nicolò e Antonio, con un altro fratello, Carlo, a Venezia, si parla di 4 navi dei Sinclair salpate anni prima, nel 1371, e tornate nel 1392, al tempo del primo contatto degli Zeno con Henry. Zeno parla di un viaggio, intrapreso da Henry verso Ovest con sbarco in quella che noi adesso chiamiamo Nuova Scozia. Qui Sinclair sbarcò e, gli Zeno possono solo intuirlo, esplorò per qualche anno l’entroterra. Cercava un posto per nascondere un tesoro, il tesoro dei templari o, ammesso che ne avesse, di famiglia o era mosso semplicemente da una curiosità intellettuale?

Esiste nella regione che abbiamo individuata come Nuova Scozia una leggenda dei micmac, un gruppo nativo americano che meriterebbe due paroline su alcuni miti che riecheggiano quelli egiziani, o come il mito del dio micmac Glooscap  che, come Sinclair, sbarca con tre figlie e salpa dopo qualche anno. La zona esplorata è ricca di riferimenti a templari, massoneria e tesori. Il Tesoro dei templari fu portato nel nuovo mondo da Henry Sinclair? Era lui il custode se prendiamo per vero tutte le precedenti ipotesi? E di che tipo era questo tesoro?  
Henry Sinclair venne assassinato non appena Henry venne assassinato alle orcadi appena tornò da quel viaggio.

Massimo Bencivenga