La cacca degli uccelli e la radiazione
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La cacca degli uccelli e la radiazione

Non solo le strade del Signore sono infinite. Anche quelle della Scienza non scherzano.

La cacca degli uccelli e la radiazione

La blogosfera è sempre ribollente di novità, con magmatiche iniziative che quasi mai si possono riscontrare nel mondo “reale”, passatemi il termine.

Ebbene, l’amico Gianluca Santini, padrone di casa del blog Nella mente di Redrum, ha deciso di lanciare l’iniziativa Tutori della Scienza.

Iniziativa lodevole, in una terra, l’Italia, che nonostante i continui tagli riesce a portare avanti delle ottime professionalità scientifiche, certificate nel presente dai team che hanno “scoperto” il Bosone di Higgs, alias la Particella di Dio, e in un passato meno recente con i risultati conseguiti dalla scuola di via Panisperna.

Un popolo di santi, poeti, navigatori.., commissari tecnici, scrittori e fisici.

Ma torniamo seri. Ci provo, perlomeno.
Ho deciso di dare il mio contributo con almeno un post.
Già, ma di cosa parlare?

Avevo sottomano un post già pubblicato qualche anno fa che legava la veridicità della funzione di Riemann alla sicurezza nelle transazioni telematiche.
Era un bel post, evocativo, potente, perché metteva in relazione qualcosa di astratto concepito 150 anni fa con operazioni che rendono più semplice la vita della casalinga oggi; per un po’ mi sono sollazzato con l’idea di riprenderlo, arrangiarlo e proporlo.

Poi ho desistito.
E son cominciati i problemi, si fa per dire.

Di cosa parlo?

Ho fatto cinque esami di matematica, ma non posso definirmi un matematico, non in senso stretto.
Né i miei due esami mi qualificano come un fisico, e il singolo esame di chimica può, al più, classificarmi come un moderno alchimista.

Allora ho deciso di parlare di qualcosa di cui non so nulla. Altrimenti che sfizio ci sarebbe?  
E mi faccio forza, nella mia ignoranza, del fatto che quasi nulla è per sempre, e per dirla alla Popper è scientifico solo ciò che è falsificabile, anche se il termine tedesco somiglia più al nostro “inficiabile”.

Le scoperte scientifiche seguono dei percorsi strani, e i veri balzi in avanti arrivano mettendo in dubbio il paradigma non già apportando qualche miglioramento sulle cifre significative.
La Meccanica Quantistica e la Relatività sono nate per aver cercato di dare una spiegazione a due cose che la fisica classica non riusciva a includere nel paradigma accettato ai tempi: il corpo nero e l’effetto fotoelettrico.

Max Planck e Albert Einstein misero in dubbio l’ortodossia e schiusero ai fisici un nuovo universo, non senza contrasti, anche perché le idee innovative si affermano solitamente per consunzione, ossia in seguito alla morte degli oppositori. E non sto scherzando.

Ma torniamo a noi.
A volte le cose accadono anche per sbagli accidentali; ricordate la storia della muffa e della penicillina, vero?

Quindi non vi parlerò di quello, ma di cosa successe nel 1964.

Di notte, una dottoranda dei Bell Laboratories avvertì una anomalia nel segnale captato dall’antenna che l’impresa aveva impiantato nel New Jersey per migliorare le trasmissioni satellitari. Il giorno dopo il segnale era lì, persistente, anche quando arrivarono Arno Penzias e Robert Wilson, gli ingegneri a capo del progetto. Non solo, il radiometro che usavano soffriva di un eccesso di temperatura dell’antenna di 3,5 K. 

I due convennero che quel rumore di origine ignota con frequenze caratteristiche delle microonde e di intensità costante non avrebbe dovuto esserci.
La presenza del disturbo fu all’inizio imputato al malfunzionamento dell’antenna, in parte sperimentale e del tipo a tromba, atta a ricevere segnali radio.

La presenza e la persistenza del rumore costante, simile a quello che si può udire su un canale che non trasmette fece impazzire i due ingegneri, che alla fine diedero la colpa alla cacca degli uccelli sull’antenna.

Ripulita l’antenna dagli escrementi, il segnale (o meglio, quello che loro chiamavano disturbo) era ancora lì, insistente e persistente.

Che fare?
I due si rivolsero a Robert Dicke della Princeton University, il quale si rese immediatamente conto che quel rumore altro non era che la radiazione cosmica di fondo ipotizzata negli anni quaranta dall'astrofisico George Gamow.
Una scoperta ancora oggi considerata tra le più importanti all’interno del mazzo delle prove sperimentali a favore delle teorie cosmologiche che prevedono il Big Bang.

Non c’è un lieto fine, perlomeno non per tutti.  
La dottoranda non ebbe alcun riconoscimento, contrariamente a ciò che avvenne ad Arno Penzias e Robert Wilson insigniti, anni dopo, del Premio Nobel per la Fisica.

E pensare che imputavano tutto alla cacca degli uccelli.

Già, a volte le scoperte, i veri balzi in avanti, avvengono per caso.
La penicillina è un esempio, il viagra un altro, lo stesso principio del microonde fu scoperto per una dimenticanza.

In questo post non è presente neanche una formula, ma rappresenta, nella mia intenzione, la prova provata che la Scienza segue strade diverse e che non bisogna aver preconcetti.

La natura non si piega alle ipotesi; ogni scienziato vorrebbe veder provate le sue teorie, ma non per questo deve precludersi altre possibilità o chiudere la mente a nuove evidenze.

La Scienza è un viaggio e, a volte, più ancora della meta, è il percorso a essere entusiasmante.

 

Massimo Bencivenga 

 
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