La massa del Bosone di Higgs ha le ore contate?
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La massa del Bosone di Higgs ha le ore contate?

A breve tutto il mondo potrebbe sapere il peso del Bosone di Higgs, la più sfuggente delle particelle elementari; conoscere la sua massa significherà avvalorare o meno il Modello Standard

La massa del Bosone di Higgs ha le ore contate?

 

Quando si parla, al bar o tra amici, di “cose” sfuggenti ed elusivi c’è sempre qualcuno che, dopo aver tirato in ballo Atlantide, le Piramidi di Giza, il Triangolo delle Bermuda, Stonehenge, il Santo Graal e così via, per darsi un tono tira fuori dal cappello il Bosone di Higgs.
Per la verità c’è anche chi, per fare lo sbruffone, e l’originale, in tema di misteri arriva a citare il Motorino a San Siro. Intendendo, in tal modo, il famoso mistero sul perché e sul per come degli ultras abbiamo potuto introdurre, sull’anello superiore dello Stadio Meazza, un motorino. Anche quello è un mistero. Ma torniamo seri.

Il CERN non la vuole finire di stupire. Dopo l’eventualità di creare, nel Settembre 2008, come effetto collaterale, un Buco Nero che ci avrebbe distrutto (capitò più o meno in contemporanea con il fallimento della Lehman Brothers), e dopo i neutrini più veloci della luce di qualche mese fa, un nuovo annuncio è atteso, forse, a ore.

Il CERN si prepara a presentare al mondo il Bosone di Higgs, una particella talmente elusiva da essere chiamata in gergo la Particella di Dio. La cosa è molto importante.

 

 

Grazie a questa particella fondamentale le particelle, originariamente tutte con massa nulla, acquisterebbero ognuna la propria massa. Il bosone di Higgs darebbe coerenza matematica al Modello Standard, la teoria che descrive le particelle fondamentali e le forze attraverso le quali interagiscono.
In altre parole, la scoperta del Bosone di Higgs, e di un peso dello stesso in linea con la previsione teorica, darebbe sostanza al Modello Standard comunemente adottato per descrivere l’universo della Fisica.

All'origine della teoria di Higgs, elaborata da fisico teorico scozzese P.W. Higgs, docente dell'Università di Edimburgo, c’è la constatazione che le particelle posseggono un’amplissima varietà di masse, dalla più piccola (la massa dell'elettrone) alla più grande, ovverossia la massa del Quark Top (pari a circa 200.000 volte quella dell'elettrone), “fotografato” al Fermilab.

I valori delle diverse masse non sembrano avere una relazione fra loro; non solo, ma la versione più semplice del Modello Standard richiede che tutte le particelle abbiano massa pari a zero.
Il campo di Higgs è stato introdotto per conciliare queste due esigenze.
Higgs ipotizzò lo spazio-tempo permeato da un campo, il campo di Higgs, simile per alcuni versi a un campo elettromagnetico. Quando le particelle si muovono nello spazio-tempo si muovono anche nel campo di Higgs e, interagendo con esso, acquisiscono una massa.

Va da sé che se crolla questa teoria dovremmo riconsiderare il nostro modo di intendere tante cose. E’ già successo in passato.

La Teoria dei Quanti e la Relatività, ipotizzate da Max Planck e Albert Einstein, furono elaborate proprio perché c’erano delle crepe nel modello che l’ortodossia usava ai tempi.

Due diversi team, entrambi guidata da italiani, stanno conducendo, in modo separato degli esperimenti per verificare poi la congruenza dei dati.

Conoscere il valore della massa del bosone di Higgs può sembrare un’oziosa curiosità, una questione di lana caprina; ma non è così, non è come voler sapere l’esatta età di Matusalemme, la Bibbia riporta il numero 969.

In realtà quel numero (la massa del bosone di Higgs) potrebbe nascondere segreti profondi sul nostro universo. Alcuni fisici caddero in depressione, temendo il peggio, quando durante la scorsa estate i primi dati dall’LHC fornivano una debole indicazione a favore di una massa del Bosone di Higgs di circa 140 GeV.

Se confermato, quel risultato avrebbe messo in crisi l’ipotesi che la natura nasconda una stupefacente nuova struttura dello spazio-tempo, a lungo inseguita dalle fantasie dei fisici teorici (e dai romanzieri) e chiamata supersimmetria.

Altri fisici si entusiasmarono all’annuncio della massa di 140 GeV perché avrebbe dato credito alla possibilità che il nostro universo sia solo una piccolissima parte di una struttura gigantesca, detta multiverso, che include infiniti mondi paralleli.

Si favoleggia che, nell’apprendere la notizia, due illustri fautori della teoria del multiverso si misero a ballare abbracciati nel corridoio del dipartimento di fisica dell'Università di Stanford.

Se, viceversa, si scoprisse che la massa del bosone di Higgs è circa 120 GeV, ci sarebbero ragioni per supporre che l’universo attuale si trovi in una situazione instabile, un po' come se vivesse sull'orlo di un burrone.

In ogni caso, sembra arrivato il momento di mettere un numero accanto al Bosone di Higgs, la Particella di Dio.

Massimo Bencivenga 

 

 
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