La cattiva educazione degli italiani e le ragioni dei poliziotti
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La cattiva educazione degli italiani e le ragioni dei poliziotti

Negli scontri tra studenti e celerini a perderci č il rispetto, ormai solo un ricordo, per i difensori delle istituzioni. I politici, nel mentre, gongolano

La cattiva educazione degli italiani e le ragioni dei poliziotti

Rincresce vedere che, nella già contrattissima economia di consumi italiana, ci sono genitori che continuano a buttare via i propri soldi per far studiare figli che pare non abbiano chiari alcuni concetti fondamentali, figuriamoci nozioni più complesse. Concetti fondamentali che forse, a volerla dire tutta, sono di quelli che sarebbe stato compito dei genitori inculcare nelle giovani menti. 

Ho appena visto a Annozero studenti o sedicenti tali scontrarsi con i celerini a Roma. Si vede uno che combatte manganello contro manganello contro un casco blu. Mi stropiccio gli occhi perché penso che sia un sogno... Ma stiamo scherzando? 

Innanzitutto notiamo che al corteo pacifico ci sono mamme, babbi, lavoratori, gente che oggi è a Roma e domani di nuovo a lavoro o in famiglia. Questi giovanotti che si mettono a questionare con poliziotti armati, invece, sono persone che pensano che sotto la celata ci sia Berlusconi o la Gelmini, e pensano che dandosele di santa ragione con un celerino si risolvano un po’ di problemi nel bilancio pubblico, così che poi ci sono i fondi per la scuola, eureka! E se anche poi non si risolve niente, e si passa una notte in questura, pazienza: tanto domani non c’ho da andare a lavorare, mi campano mamma e papà.

 

 

 

 

Grazie anche alle ideologie propugnate dal “’68”, si è diffusa l’opinione, specialmente tra i giovani, che la divisa, una qualsiasi divisa che rappresenti un Corpo dello Stato, non vale niente, non meriti nessun rispetto. Anzi, è da disprezzare. In tempi non sospetti si pensava che i Corpi dello Stato, dal momento che lo Stato siamo noi, fossero parte del nostro patrimonio collettivo, sociale, fossero figure al servizio della comunità con le quali collaborare e alle quali essere riconoscenti. Tempi passati, vetustà. Ma soprattutto in Italia più che in ogni altro paese al mondo governa sovrano un principio immortale e inattaccabile: che il Bene Comune, la Cosa Pubblica, siccome sono di tutti, non sono di nessuno, e tutti possono altamente fregarsene. Di questo abbiamo prove ogni giorno sotto mille forme: dalla sporcizia per terra perché “tanto non è mica il pavimento di casa mia” alla presenza, sui cartelli di divieto, di un avverbio del tutto superfluo, ma che in Italia si rende indispensabile, pur se spesso risulta ugualmente vano: “severamente”. L’Italia è l’unico paese al mondo dove è necessario vietare “severamente” quello che non si può fare, severamente come severamente la mamma proibisce al bambino di arraffare la scatola dei biscotti.

Uno di un altro paese si domanderebbe: “severamente” perché? Se è vietato, è vietato, punto e basta. ...beata ignoranza!

 Ma tornando ai nostri giovani idealisti combattenti... Non lo sanno, loro, che c’è uno più incazzato di loro, dentro a quel casco: uno che di lavoro deve cercare di tenerli buoni, anche se loro farebbero prima a non agitarsi e a stare composti nel corteo. Uno che ha moglie figli mutuo e guadagna 1200 euro al mese, a cui, onestamente, cosa gliene potrà mai fregare della riforma della Gelmini, nel senso: il celerino ha voglia di “combattere” contro ragazzi di 20 anni per difendere i tagli alla Istruzione Pubblica? Il celerino è un mestiere come un altro. Anzi. Meno soddisfacente, peggio retribuito, più stressante di tanti altri. Dei ragazzi che si menano coi celerini a Silvio e Mariastella no gliene po’ ffrega’ dde meno, ma questo i ragazzi protagonisti degli scontri mica lo capiscono. Si sentono eroi combattenti, o chissà cos’altro? E soprattutto non hanno capito una cosa: che il manganello è fatto per non essere usato. Sta lì in mostra a dire: io devo rimanere qui al mio posto, mi muoverò solo se sei tu a cominciare. Detto questo, se un celerino viene provocato, lui che di mestiere porta il manganello appeso alla cintura, vorrei vedere che non lo usasse. E che, lo pagano 1200 euro al mese per buscarne da un ragazzino?

 

                                                                                                               

 

 
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