 Ma in che condizioni versa il nostro cinema? Mi sento di lanciare questo strale adesso, e solo adesso, per il semplice motivo che solo da poco tempo sono venuto a sapere che una produzione italiana, in onda dal 12 maggio, è una copia carbone di una produzione francese già venduta e trasmessa in Italia nel 2006. Dal 12 maggio andrà in onda L’isola dei segreti, la traduzione italiana, speriamo non in tono minore, della produzione francese Dolmen. Dolmen pare sia stata la serie tv più vista di tutti i tempi in Francia. E anche in Italia, nell’estate italiana post sbronza mondiale di calcio, vinto proprio contro gli odiati galletti transalpini, ebbe un certo successo. Chi scrive vide tutte le puntate tranne l’ultime, quindi non so come andò a finire, ma quello che vidi mi piacque.
Sarà anche per il fascino del mistero della fine che mi è rimasto… Cosa narrava Dolmen? Di un’affascinate, forse sarebbe meglio dire attraente, ufficiale di polizia, Marie, che ritorna alla sua isoletta per sposare l’uomo della sua vita. Sin dal momento del suo ritorno la piccolissima comunità rimane sconvolta da una serie di omicidi, anche il fratello di Marie viene ucciso, sottolineati dal sanguinamento di alcuni dolmen, monumenti preistorici di pietra. Il matrimonio viene rinviato mentre la caparbia Marie inizia ad indagare con un nuovo commissario e mentre tutti, dalla madre di Marie al fidanzato, dal guardiano del faro agli amici di sempre, nascondono un qualche segreto. Anche Marie, solo che non ricorda. Dolmen era una bella miscela di giallo e thriller, il tutto condito con un pizzico di surrealismo magico ed una spruzzatina di sentimenti.
La produzione italiana a vedere il promo del sito è veramente una copia conforme, le stesse scene , le stesse situazioni; la protagonista, Romina Mondello, si chiama Maria ed è un ispettore di polizia che torna sull’isola di Korè (Sicilia) per sposare il suo amore di sempre Cristiano (l’ho già detto che Marie si doveva sposare con un certo Christian?) e così via. Che tristezza… Possibile che in Italia, nell’Italia creativa e amante del bello, nell’Italia di Leonardo e Michelangelo e Dante non ci sia nessun autore in grado di “arrangiare” una storia? Mi rifiuto di crederlo, e mi sento di esprimere il sentimento di tanti italiani… O forse in Italia si sta perdendo l’abitudine alla sperimentazione creativa, al gusto per il rischio e per il nuovo e pertanto, con la sola eccezione forse di polizieschi e noir, ogni nuovo prodotto lo prendiamo e lo copiamo al fine di limitare i danni? Ma chi, nel cinema, ha portato delle novità si è limitato a copiare meglio o ha introdotto forti elementi di discontinuità? Vedremo come reagirà l’oppiaceo pubblico, perché è innegabile che c’è una certa abitudine a fagocitare ogni schifezza il tubo catodico vomiti nelle italiche case, alla rivisitazione in chiave italiana di un mistery francese.
E copia per copia perché, anziché della Sicilia, non usare qualche scorcio della Sardegna, una regione che sa restituire un fascino esoterico antico. E ci sono anche i dolmen. Protagonista, insieme alla già citata Mondello, sarà Adriano Giannini mentre alla regia ci sarà Ricky Tognazzi. Forse non basterà la bravura di Romina Mondello, una che era l’invidia delle mie coetanee per essere stata non solo una delle ragazze di “Non è la Rai”, ma anche fidanzata con Raoul Bova, a far decollare una serie nata senza fantasia.
Massimo Bencivenga |
