Parliamo di Paolo Anibaldi: chirurgo, attore, sportivo, sindaco e..tante altre cose
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Parliamo di Paolo Anibaldi: chirurgo, attore, sportivo, sindaco e..tante altre cose

Una recente pubblicità mi ha fatto tornare alla mente un persona fuori dall'ordinario conosciuta sugli schermi grazie a Bonolis e sui libri grazie a Cannavò

Parliamo di Paolo Anibaldi: chirurgo, attore, sportivo, sindaco e..tante altre cose

Per una volta, invece delle solite storie cupe di sangue e di soldi (lo so che tirano, purtroppo) parliamo di qualcosa di diverso. Una pubblicità vista in tv mi ha riportato alla mente un personaggio che, anni fa, vidi nel programma di Paolo Bonolis “Il senso della vita”.
Sulla storia dello stesso personaggio mi è capitato di leggere un capitolo del bellissimo, e non lo dico tanto per dire, libro di Candido Cannavò E li chiamano disabili, edito da Rizzoli con prefazione, superflua, di Walter Veltroni.
Il nome del personaggio è Paolo Anibaldi. Chi è Paolo Anibaldi? Non è facile riassumere in poche righe questa persona che ho conosciuto grazie alla strana accoppiata Bonolis-Cannavò.

Paolo Anibaldi è un medico, un chirurgo (senologo) che opera presso l’Ospedale di Rieti. Da un giorno all’altro, all’età di 17 anni, correva l’anno 1983, Paolo Anibaldi si ritrovò su una sedia a rotella a causa della rottura, a livello della 9^ vertebra dorsale, di un angioma congenito intramurale. 

 

 

Tutto ciò non ha impedito a Paolo Anibaldi di essere marito e padre, medico e attore di teatro, subacqueo e pilota d’auto, velista e sciatore, di suonare il pianoforte e di fare tanto tanto altro.
Come attivarsi a più livelli nel Coordinamento delle politiche dell’Handicap dell’Anci. Ah, Paolo Anibaldi è anche sindaco di Castel Sant’Angelo in provincia di Rieti. Nel comune purtroppo si è verificato recentemente un grave episodio, un’aggressione letale ad un extracomunitario; episodio prontamente condannato da un sindaco ed una persona che, giorno dopo giorno, lotta per salvare delle persone.

Ovvio che l’improvvisa disabilità gettò nello sconforto un ragazzo pieno di vita, meno ovvia fu la reazione. Ed è quella a fare la differenza. Sempre.
Il chirurgo Paolo Anibaldi opera in piedi; ed anche questa è una storia che va raccontata.
Un giorno si presenta dal medico una signora accompagnata dal figlio, il quale, vedendo il chirurgo in carrozzina, pose una domanda banale, irritante anche per certi versi, qualcosa del tipo “ma lei non opererebbe meglio in piedi?”. Voi che ne dite? Paolo Anibaldi rispose di sì a questa domanda.
Poco dopo la stessa persona si presentò con sorta di carrozzina verticale, permettendo così a Paolo di operare stando in piedi.

Quella domanda stupida fece da prologo ad una realizzazione migliorativa per il chirurgo e le operazioni.
E’ un esempio luminoso di come, a volte, facendo i nostri più stretti interessi (l’uomo voleva che il chirurgo operasse sua madre nelle migliori condizioni possibili), in realtà possiamo apportare dei miglioramenti sensibili alla società e non solo nostro orticello di interesse.

Quei pochi secondi di pubblicità mi hanno riportato alla mente questa persona fuori dall’ordinario, e che ho voluto presentarvi o ripresentarvi. Persone e Storie che andrebbero raccontate. Invece, purtroppo, viviamo in una società liquida, dove i valori religiosi, etici e politici si sono fatti permeabili quando non interpretativi, un mondo dove la domenica pomeriggio, gran parte delle persone, devono sorbirsi gli amori da copione dei protagonisti del Grande Fratello, lobotizzati ed inconsapevoli che l’amore litigarello di George Leonard e Carmela Gualtiero è oggetto e soggetto dello share.

Mi rendo conto che il mio sfogo può apparire confuso, arzigogolato anche, ma sono fermamente convinto che raccontare in tv delle buone Storie possa essere di giovamento, ai grandi ed ai giovani. I giovani di oggi sono presentati ai mass media come degli ignoranti vanesi e frivoli, e non è così. Ci sono giovani responsabili e maturi, ma non fanno scena, non sono spendibili, non sono glamour; dopotutto un ragazzo che studia matematica alla Normale buca meno lo schermo rispetto ad un coattone maleducato di Foligno (ogni riferimento al gran pallista George Leonard non è casuale) che viceversa è più trash e quindi fa più ascolti.

Ogni tanto facciamo vedere e parliamo delle Storie, ma ce ne sono tante altre, che così bene ha saputo tratteggiare Candido Cannavò, vuoi vedere che magari ci vien voglia di impegnarci un po’ di più nella nostra vita e nelle cose che facciamo.

E vuoi vedere che magari possiamo apportare qualcosa di buono, e di più, nella società.
Voi che ne dite?

                                                 Massimo Bencivenga

 
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