Santa Romana Chiesa Cattolica e Apostolica S.p.A.
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Santa Romana Chiesa Cattolica e Apostolica S.p.A.

"Gesù entrò poi nel tempio e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe"

Santa Romana Chiesa Cattolica e Apostolica S.p.A.

Sino a non molto tempo fa ottenere l’annullamento del matrimonio da parte della Sacra Romana Rota era una vera impresa e dovevano essere presentate, a sostegno della richieste, prove certe e di una certa gravità. Da un po’ di tempo la “cassazione” di Santa Sede sembra essersi ammorbidita, e di molto, nel concedere tale dispensa.

Parallelamente alle separazioni e ai divorzi sono aumentate anche le richieste di annullamento. In realtà le cose non dovrebbero essere correlate, e per anni non lo sono state, ma ultimamente qualcosa sembra essere cambiata.

Da una parte ci sono sempre più persone divorziate che vorrebbero risposarsi e dall’altra parte ci sono sempre più ragazze che, nonostante i tempi, sognano il tradizionale ingresso in chiesa al braccio del padre, l’abito bianco e le damigelle.

Con la vecchia severità di Sacra Romana Rota molte di tali aspirazioni verrebbero brutalmente frustate. Voglio pensar male, e se è vero che si fa peccato spesso si vede giusto, ma Santa Romana Chiesa Cattolica e Apostolica è un’istituzione straordinariamente agile a recepire i cambiamenti e ad addattarvisi. Non sarebbe sulla breccia da duemila anni senza tale peculiarità.

 

 

 

In realtà pagando una somma che a sentire gli avvocati varia da 20000 a 36000 euro si può essere ragionevolmente certi di poter di nuovo entrare in Chiesa e subire il lancio di riso mentre le cielo si librano le colombe al suono delle campane.

Ed ecco il mio cattivo pensiero: la Chiesa prende dei soldi, e ricordatevi della vendita delle indulgenze, tante ragazze possono sposare in Chiesa un uomo già separato e Santa Romana Chiesa non “perde” clienti, cioè i fedeli.

E’ facile essere cattolici, non comporta molto sacrificio.

Nell’operazione di marketing sembrano guadagnarci tutti, chi economicamente e chi emotivamente.

A perderci purtroppo è il messaggio evangelico di Gesù. E’ bene ribadire che questo mercimonio, perché non bisogna avere paura delle parole e chiamare le cose nel giusto modo, messo in essere dall’istituzione che ha sede a Città del Vaticano non ha niente con il cristianesimo in quanto dottrina.

E ricordatevi di Gesù nel tempio… “La Scrittura dice:
La mia casa sarà chiamata casa di preghiera
ma voi ne fate una spelonca di ladri”

 

 

 

 

                                                          

                                                               Massimo   Bencivenga

 

                                                                            

 

 

 

 
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