Ecco l'uomo che Berlusconi voleva mandare, in rappresentanza dell'Italia, all'Onu
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Ecco l'uomo che Berlusconi voleva mandare, in rappresentanza dell'Italia, all'Onu

Nel caso le cose fossero andate a buon fine il professore napoletano sarebbe volato al palazzo di vetro. Gli è andato il Polonio 210 di traverso

Ecco l'uomo che Berlusconi voleva mandare, in rappresentanza dell'Italia, all'Onu

Sembrerebbe una storia da Tototruffa, se non fosse vera e se non ci fosse di mezzo perlomeno un morto, una persona ammazzata con molta efferatezza, ma anche con molta creatività. il nome di Mario Scaramella O’ Prufessor ( il professore) balzò ed entrò nelle case degli italiani nell’autunno di due anni fa. Entrò in relazione alla morte, per avvelenamento da Polonio 210, di Aleksandr Litvinenko. L’Italia scoprì un truffatore matricolato, uno che a sentire molti si spacciava per avvocato senza esserlo e anche  giudice, uno che con il tesserino da guardiacaccia si faceva passare per commissario. Ad un certo punto sparì dall’Italia per riemergere come esperto e consulente ambientale nonché di sicurezza balistica e spaziale; orbene adesso qualcuno mi segnali un avvocato che sia capace di non sudare davanti ad un’equazione di secondo grado o che affronti con scioltezza il triangolo di Tartaglia. Qualcuno mi segnali tale avvocato che voglio conoscerlo. Il Mario napoletano millantava di incarichi accademici negli Stati Uniti e in Colombia e una collaborazione con il corso di laurea in Ingegneria Aerospaziale di Napoli, con tanto di corsi e attestati rilasciati; un avvocato esperto aerospaziale non viene in mente neanche ad un ubriaco. Menzionava un professore di ingegneria, il professore esiste, o meglio è esistito perché nel momento in cui sarebbe servita la sua testimonianza era già passato a miglior vita. Ovviamente la facoltà smentì di aver mai avuto a che fare con tal personaggio. Tra il 2002 e il 2006 Scaramella è stato segretario generale di un organismo da lui stesso fondato e denominato Environmental Crime Prevention Programme (ECPP), chiaro il rimando all’ICPP, organismo transnazionale che si occupa di ambiente e che ha avuto il Nobel nel 2007, una struttura l’ECPP che non avrebbe neanche una sede propria. Si parla in tale veste di una sua apparizione pubblica nel 2002 quando intervenne a un convegno sul terrorismo presentando una relazione dal titolo "Tecnologie spaziali contro il terrorismo". Tale personaggio fu incaricato di trovare, o fabbricare, prove che mettessero in imbarazzo il candidato, ai tempi, premier Romano Prodi; prove che avrebbero dovuto classificarlo come agente russo in Italia. A volerla dire tutta se Romano Prodi è stata una testa di ponte, ho detto ponte, per qualcuno in Italia lo è stato, e forse lo è tuttora, della Goldman Sachs, ergo degli imperialisti americani in luogo dei mangiabambini russi. Ad ogni buon conto ha amicizie pericolose e ambigue nel sottobosco dei servizi segreti, Aleksandr Litvinenko, e forti agganci politici, venne infatti incaricato, insieme al senatore Paolo Guzzanti, di visionare le carte della Commissione Mitrokhin. Il mitico colonnello ex-agente del KGB Oleg Gordievskij, che Scaramella indicò come fonte, lo definì una testa di cazzo anche se disse “caso psichiatrico” e negò contatti con lui. Negò anche sulla sua salute dicendo di essere anche lui contaminato con il Polonio 210, appena arrivò in Italia fu arrestato per traffico internazionale d’armi. Le ultime notizie lo danno in galera. Nelle intercettazioni fa chiaramente intendere che il premier Berlusconi gli aveva promesso, dopo la pubblicazione delle prove Prodi-Kgb, un seggio all’Onu. Rimane da capire come una persona di indubbie qualità (??) come Scaramella possa farsela con politici e spie.

 

                                                                                                         Massimo   Bencivenga

 
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