Gli uomini, e le donne, di Matteo Renzi
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Gli uomini, e le donne, di Matteo Renzi

Con l'avvento del nuovo Premier vedremo, presumibilmente, facce nuove. Vediamo un po' chi sono, e solo il tempo dirà se abbiamo visto giusto o meno

Gli uomini, e le donne, di Matteo Renzi

Matteo Renzi, con molta probabilità, in capo a una settimana sarà il nuovo premier del paese prendendo il comando dal dimissionario Enrico Letta. Non starò qui a dire cosa penso di queste dimissioni, né delle prospettive prossime future di questo Governo.
No, niente di tutto questo.

Il post nasce dalla considerazione che ogni volta che c’è un cambio della guardia al potere alcune persone scompaiono e altre invece cominciano a fare capolino sulla scena.

Anche Matteo Renzi ha i suoi fedelissimi, persone che lo consigliano e di cui si fida. Di sicuro, in tv e sugli altri media cominceremo a vedere ancora di più la barba e il volto aristocratico di Graziano Del Rio, sindaco di Reggio Emilia, ex presidente ANCI ed entusiastico sostenitore di Renzi sin dalle primarie del 2012. Endocrinologo, docente universitario e padre di ben nove, e dico nove figli, sarà probabilmente l’ufficiale di collegamento di Renzi per molte questioni. I modi garbati, la cultura e, diciamolo, il fatto di aver cresciuto i suoi figli ne fanno un uomo di sintesi più che di contrasto e di lotta, a quello ci penserà Renzi. Occhio quindi a Graziano Del Rio, che potrebbe essere per Renzi ciò che Gianni Letta è stato per Silvio Berlusconi e Antonio Catricalà per Monti.

Ma se Graziano Del Rio è stato tra i primi politici a credere nel “fenomeno politico” Renzi, c’è un’altra persona che da più tempo ancora è al fianco di Renzi. Si tratta di Marco Carrai, al fianco del Sindaco e prossimo Premier sin dalla metà degli anni ’90. Marco Carrai è stato altresì il Capo della Segreteria di Renzi quando l’amico Renzi era Presidente della provincia di Firenze. Per alcuni è il ponte di Renzi con le alte sfere di Santa Romana Chiesa Cattolica e Apostolica; già, perché il riservato Carrai sa sfoderare la lingua e la penna quando si tratta di difendere al Chiesa. L’amico di Renzi, nel 2006, a valle dell’uscita del film Il Codice da Vinci dà alle stampe un pamphlet dal titolo “Il Codice Da Vinci. Bugie e falsi storici”, con lo storico Franco Cardini e il professor John Paul Wauck, prete dell’Opus Dei.

Ma Renzi, da persona intelligente qual’è, sa cogliere del buono anche in chi non lo segue da tempo. Con Filippo Taddei fu un colpo di fulmine politico. La vulgata vuole Renzi esclamare un “Questo è bravo!” all’indirizzo di Taddei nel momento in cui, nel 2010, lo sentì parlare per la prima volta sul palco della Leopolda. L’allora sconosciuto ai più economista emiliano aveva appena concluso il suo intervento parlando di “il mito dell’anzianità”: “Il mito ha generato una sua retorica, la pazienza, a chi è giovane in Italia non si offrono riforme, si chiede di aspettare...”. Musica per orecchie di Matteo Renzi, uno che scalpita, che non aveva e non ha voglia di aspettare di fare i cinquanta anni fatidici della vecchia DC per cominciare a pensare a qualcosa per sé.

Filippo Taddei è il nuovo responsabile economico del Pd, di sé ha detto che: “Sono andato via dall’Italia nel 2000, a 24 anni, sette anni a New York, due delle mie tre bambine sono cittadine americane, sono tornato in Italia per insegnare al collegio Carlo Alberto di Torino e ora alla Johns Hopkins di Bologna. Sono sempre stato un co-co-pro, mai avuto un contratto a tempo indeterminato, sono un prodotto della flessibilità sana, mi rendo conto che in questo Paese è un’eccezione”. I giornali non hanno però mancato di punzecchiarlo nel momento in cui è stato respinto all’esame per l’abilitazione da professore associato per poter accedere all’insegnamento nelle Università italiane. Va detto che non ha minimizzato, né risposto in modo altezzoso o sprezzante a queste provocazioni rispondendo francamente con un “E va bene, lo ammetto: la bocciatura è stata imbarazzante.”

Cherchez la femme, si dice nei romanzi. E cerchiamola la donna. Una donna molto vicina, politicamente, a Renzi è di sicuro Maria Elena Boschi, che potrebbe anche essere nel novero dei ministri. Toscana, avvocato, la dipingono cortese e grintosa a un tempo, con tanta, tanta voglia di imparare. E’ stata tra le organizzatrici della convention alla Leopolda. Presentata a Renzi da un amico comune, nel giro di poco tempo il sindaco la lanciò nel cda di Publiacqua, la più grande azienda toscana che gestisce il servizio idrico. La ragazza, che ha soli 24 anni, ne ha approfittato per studiare a fondo le questioni legali relative all’acqua diventando in breve una esperta del settore.
Il 9 dicembre del 2013, la Boschi è diventata membro della segreteria nazionale del Partito Democratico con il ruolo di responsabile alle riforme.

Più defilate, ma non è detto che non possa avere una loro visibilità ci sarebbero anche Pina Picierno e Marianna Madia.

In campo finanziario, c’è il finanziere Davide Sella. Ma questo già si sapeva.

 

Massimo Bencivenga 

 
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