
Gli americani hanno una vera e propria venerazione per le classifiche e le graduatorie, basti pensare che Forbes ha basato tutto il proprio business sulle stesse. Ma non è di una classifica Forbes che voglio parlarvi, bensì di una fatta e pubblicata dal Financial Times, il principale giornale economico-finanziario del Regno Unito nonché uno dei più antichi, autorevoli e letti del mondo.
La graduatoria del Financial Times riguarda i ministri economici delle prime diciannove economie del vecchio continente; la classifica è stilata tenendo in debito conto tre parametri: abilità politica, performance economica e credibilità sui mercati.
E premia quei ministri, scrive il quotidiano britannico, le cui economie hanno prodotto una crescita equilibrata, una finanza pubblica solida e che hanno preso voti alti nella politica interna e internazionale, guadagnandosi il rispetto dei mercati. Ebbene, il neo ministro Vittorio Grilli, in meno di un anno è riuscito a risalire di ben dieci posizioni.
L’anno scorso infatti, il titolare all’Economia Giulio Tremonti s’era classificato al diciottesimo posto, vale a dire l’ultimo davanti a quello della Grecia Evangelos Venizelos. Insomma, il buon Giulio non l’avevano capito neanche in Europa e non solo in Italia, dove notoriamente e endemicamente pecchiamo in Economia e in matematica. Del resto, come premiare se non in quel modo Tremonti che, una volta preso il testimone da Tommaso Padoa-Schioppa, ha fatto esplodere il debito italiano, forse su imbeccata di Berlusconi, ma la sostanza non cambia. I numeri sono lì.
Ad ogni modo, secondo il Financial Times, il miglior ministro economico d’Europa è il tedesco Wolfgang Schauble, seguito dal giovane svedese Anders Borg, seguito dal tedesco e dal polacco Jacek Rostowski.
Anders Borg (primo a sinistra nella foto) è un tipo singolare, molto poco svedese, uno che per sua stessa ammissione ha preso anche di cannabis da giovane, ma che, nondimeno, deve sapere il fatto suo. E ha solo 44 anni.
In Italia ci buoni economisti della sua età, il punto è che non hanno, per una serie di motivi, la possibilità di poter incidere così tanto. L’Italia non è un paese per giovani, lo stesso Grilli (che era candidato a diventare anche nuovo governatore di Bankitalia), se paragonato ad altri suoi predecessori, è più giovane, ma ha almeno 10 anni in più di Borg. Grilli ha però anche 15 anni in meno di Schauble, che ne ha 70 suonati. Nella classifica Grilli è preceduto da: Jutta Urpilainen, una 37enne a volte molto critica con l’Italia (Finlandia), Michael Noonan (Irlanda), Jean-Claude Juncker (Lussemburgo), Peter Kazimir (Slovacchia). Staremo a vedere per l’anno prossimo, con Grilli o con chi per lui.
Massimo Bencivenga
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