
Quando si parla di Olimpiadi il pensiero, tra le altre cose, può anche legittimamente virare verso il concetto di Dream Team. Tutti hanno idea di cosa sia adesso il Dream Team, ossia i marziani americani che giocano a Basket, ma le cose un tempo andavano in una maniera diversa di come vanno oggi.
Sino alle Olimpiadi di Seoul 1988, gli Usa mandavano alle Olimpiadi una selezione degli atleti della Ncaa, cioè dei campionati universitari.
E in genere, salvo qualche eccezione, come Monaco 1972, una finale con l’Unione Sovietica molto, molto controversa, vincevano anche. Poi, non so se fu per il bronzo di Seoul o perché il muro di Berlino cadde, un bel giorno decisero di mandare a Barcellona 1992 il meglio del meglio della Nba. Una formazione leggendaria, dodici nomi che diventeranno leggenda e che passeranno alla Storia della sport come quelli del Dream Team: John Stockton, Earvin “Magic” Johnson, Micheal Jordan, Clyde Drexler, Chris Mullin, Scottie Pippen, Larry Bird, Charles Barkley, Karl Malone, Davis Robinson, Pat Ewing e Christian Laettner. Allenatore? Chuck Daly.
Venne deciso che due avrebbero dovuto essere degli universitari. Chris Laettner fu il primo, per il secondo i papabili erano Calbert Cheaney, Shaquille O’Neal o Chris Webber. Ma fu scelto solo Laettner in quanto sembrava uno scempio lasciar fuori uno come Clyde Drexler.
Inutile dire che vinsero a man bassa e che gli sportivi di tutto il mondo si lustrarono gli occhi nel vedere giocare insieme Larry Bird, Michael Jordan e Magic Johnson, ai tempi già affetto da Hiv.
Per Jordan si trattò della seconda vittoria olimpica, in quanto, insieme a Pat Ewing e Chris Mullin, aveva già vinto a Los Angeles 1984. David Robinson faceva invece parte degli universitari olimpici di Seoul 1988. Gli Usa rivinsero poi nel 1996, ma con una nazionale molto meno attraente; e a Sydney 2000 fecero tris con una squadra con qualche stella (Kevin Garnett) e molti giocatori di non primissimo piano.
Nel 2004 avvenne la frittata. Prima furono sconfitti, incredibile a dirsi, dall’Italia in “amichevole” poi finirono sconfitti in semifinale dall’Argentina di Manu Ginobili, ma avevano già perso in precedenza anche con il Porto Rico e con la Lituania. Quella squadra fu ribattezzata il Nightmare Team, la squadra dell’incubo.
E dire che c’erano Allen Iverson, Dwayne Wade, Carmelo Anthony, LeBron James e Tim Duncan, anche se quest’ultimò s’infortunò e venne sostituito da Antonio McDyess. Dopo il bronzo di Atene, in tanti negli Usa si volevano togliere gli schiaffi dalla faccia a Pechino 2008. In Cina gli Usa presentarono una squadra stellare, forse l’unica in grado di reggere con il Dream Team del 1992.
I componenti erano: Jason Kidd, Deron Williams, Chris Paul, Dwayne Wade, Kobe Bryant, Michael Redd, LeBron James, Carmelo Anthony, Tayshaun Prince, Carlos Boozer, Dwight Howard, Chris Bosh; in panca una leggenda mister k Mike Krzyzewski.
Furono questi gli atleti (e che atleti!) che riportarono l’oro a Washington; questo team fu chiamato il Redeem Team. E quello del 2012? Lo vedremo in azione tra poco.
Ma anche a Roma 1960 ci fu una bella nazionale a stelle e strisce. Ovviamente gli Usa vinsero le olimpiadi di Roma 1960, con una squadra universitaria che aveva in dotazione due persone che sarebbero diventate delle autentiche leggende: Oscar Robertson e Jerry West.
Ma, udite udite, anzi leggete leggete, la squadra Usa che vinse con il maggior numero di punti di differenza è quella che si presentò a Melbourne 1956 e che aveva in organico, sempre come universitario, uno dei pivot più forti di tutti i tempi: Bill Russell.
Ecco, la squadra usa di Basket del 1956 vinse tutti gli incontro rifilando ai malcapitati uno scarto medio di ben 54 punti.
Roba da non credere, roba difficilmente battibile.
Roba da Dream Team.
Massimo Bencivenga
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