E la nuova Legge Elettorale?
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E la nuova Legge Elettorale?

Era o no una priorità? Vogliamo pensionare o no il Porcellum?

E la nuova Legge Elettorale?

E la nuova Legge Elettorale? Quella capace di pensionare una volta per tutte il famigerato Porcellum? Niente, non se ne parla più. Prima di Agosto 2012, Napolitano invitò fortemente, per quanto in suo potere, i partiti a decidersi e a cambiare una legge che non piace ai cittadini, sicuro, e di facciata neanche ai politici, anche se a loro e alle loro segreterie piace eccome.

C’è il rischio che, stante l’affaire decadenza Berlusconi ancora in corso, si possa arrivare alla fine del Governo Letta senza aver cambiato la Legge Elettorale, con il concretissimo rischio di ritrovarsi senza maggioranza al Senato, perché è lì l’intoppo, e con la possibilità di dover ricorrere alle alleanze contro natura che hanno già contraddistinto tanto il Governo Monti quanto quello Letta.

Il Governo delle larghe intese cosa ha prodotto di incisivo? Niente. Nessuna riforma della Giustizia, nessuna riforma del lavoro, nessuna nuova Legge Elettorale. Eppure questo, dicono, è l’unico governo possibile. Ma può un Governo paralizzato e schiacciato sulle aventuras di una persona, il Cavalier Dappertutto Berlusconi, rappresentare il non plus ultra?

Mettiamo che in capo a una settimana Berlusconi dica ai suoi di non appoggiare più Enrico Letta. Che si fa? Napolitano proverà un nuovo esecutivo, ma quale che sia l’uomo scelto dovrà avere i voti di Pd-Pdl, perlomeno in larga parte. Si farà un governo di scopo solo per una nuova Legge Elettorale? Magari guidato da Piero Grasso?

Non so, a me sembra di rivedere la situazione dello scorso anno, quando Berlusconi fece saltare il banco e non ci altro tempo se non andare a votare con il Porcellum.

Ma Berlusconi farà davvero un azzardo del genere? Può essere. I sondaggi danno il Pdl perlomeno alla apri con il Pd, e figuriamoci se non accetta uno scontro dove parte alla pari con i cioccolattai del Pd, che l’anno scorso si fecero rimontare anche 10 putni percentuali di vantaggio.

Letta non vuole nuove elezioni, ma il rischio concreto è di logorare la sua leadership e provocare una emorragia di voti a favore di M5S e astensionismo. Disillusione e astensionismo che renderebbero difficile la campagna elettorale anche a uno come Renzi, che avrebbe bisogno di molti sostenitori entusiasti, ponendosi come il nuovo che vorrebbe pensionare e rottamare il vecchio.

Ci sono i numeri per un Letta-bis? O per una nuova maggioranza? Le diplomazie sono al lavoro, tanto per sgamare eventuali “traditori”, quanto per cercare di convincere oppositori a salire sul carro di una nuova maggioranza.

Nel transatlantico si mormora sottovoce di 16 esponenti del Pdl e 8 Grillini pronti a soccorrere Letta Enrico nel caso Berlusconi mantenga la promessa di togliere l’appoggio se non lo salvano in toto.

Chi sarebbero? Siamo nel campo delle ipotesi, ma i più accreditati sembrano essere i siciliani. In più volte ho detto che la Sicilia è l’esperimento politico avanguardista per eccellenza. Del resto il termine gattopardo non è caso è nato da quelle parti.

Ma poi, quanto durerebbe questo governo di scilipotes?

Tanto vale cercare di fare una buona Legge Elettorale e dare un po’ di vera stabilità al Governo.

 

Massimo Bencivenga 

 
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