
I sorrisini della cancelliera Merkel e del galletto Sarkozy alla domanda sul Governo e su Berlusconi non è stati un esempio di galanteria e di diplomazia. Ma tant’è.
E se pure si scusassero, le scuse sarebbero solo di facciata, quello che pensano dell’Italia e di questo Governo l’hanno già espresso.
Ci lamentiamo quando i politici fanno la faccia da poker oppure quando, facendo buon viso a cattivo gioco, stringono la mano a personaggi perlomeno discutibili; ci lamentiamo ugualmente quando gli stessi, com’è successo al duo, si mostrano invece schietti e sinceri.
Certo che siamo proprio incontentabili.
Lungi da me voler difendere l’immobilismo di questo governo, la sua politica estera, oppure questa novità delle due manovre, una per il contenimento l’altra per il rilancio economico. Come se le due fasi potessero essere scisse. Lungi da me tutto questo. E tanto altro.
Però proprio tanti motivi per ridere i due non è che li abbiano.
Il partito della Merkel è ai minimi storici, le elezioni regionali dello scorso Settembre sono state una bella botta per la Cancelliera. In tempi di crisi i governi in carica sono generalmente pagano dazio. Ma in Germania sta tornando lo spettro del nazismo.
L’Npd, una compagine politica di estrema destra con ideologia di stampo nazista o quasi (odiano neri, ebrei e musulmani) ha dilagato nel Meclemburgo-Pomerania, laddove ha preso il controllo di intere cittadine. Lei, la moderata, in quelle regioni è stata invece brutalizzata. Così va il mondo.
Lo stesso Nicholas Sarkozy non ha di che ridere. La sua rielezione, si vota l’anno prossimo, è tutt’altro che scontata. Dal giorno della sua ascesa all’Eliseo la sua popolarità è andata sempre calando, e non basterà, per rivincere, presentarsi ai comizi con la piccola Giulia. Sarko dovrà vedersela con François Hollande, l'ex marito di Segolene Royal, la donna battuta dalla stesso Sarko nel 2007. Stavolta potrebbe andare diversamente perchè ho come l’impressione che i francesi non aspettino altro che le votazioni per mandare a casa Sarko.
Ci sono buone possibilità insomma che tra 4-5 anni non ci sarà nessuna Angel Merkel e nessun Nicholas Sarkozy a ridere di Berlusconi.
Che a sua volta non ci sarà.
Anche per lui è suonata la campana.
Massimo Bencivenga
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