
In un precedente post avevo dato risalto all’iniziativa, promossa dal padrone di casa del blog sull’orlo del mondo, relativa al concorso Ucronie Impure.
Adesso posso dire qualcosina di più, e perché il concorso è finito e perché ho letto i racconti. Dire raccontini mi sembra riduttivo in quanto trattasi di racconti di una certa qualità, gli autori si sono sicuramente impegnati, e si può ben dire che le parole ed i fatti che leggerete sono veramente frutto della creatività e dell'ingegno degli autori.
Inutile dire che, con queste premesse, ritengo le parole scritte nei best seller da ascrivere a ghost writer e editor, loro sì, di qualità. E’ un mio parere, ma ritengo di non essere lontano dalla verità. Perlomeno in qualche caso. Ma torniamo a noi e al concorso Ucronie Impure.
Alessandro Girola ha scelto dieci racconti ed ha, altresì, scelto i primi tre. Io adesso vi elencherò i racconti ed il podio. Ecco i dieci racconti finalisti.
Alla corte del monaco nero di Cristian Leonardi
Aria di Mattia Tasso
Il millenario Regno d'Italia di Ariano Geta
Kalokagathia di Angelo Cavallaro
La fine della diaspora di Ferruccio Gianola
La regina dei pirati d'Atlantide di Davide Mana
Reliquie di Diego Bortolozzo
Rintocchi di Stefano Sciarpa
Squali contro alieni di Simone Corà
Tlaloc verrà di Alessandro Forlani Il padrone di casa del blog ha scelto la seguente terna:
· Kalokagathia di Angelo Cavallaro
· Tlaloc verrà di Alessandro Forlani
· La regina dei pirati d'Atlantide di Davide Mana
Il secondo ed il terzo classificato mi sono piaciuti molto, come molto graditi sono stati i lavori di: Ariano Geta, laddove trova posto, in altre faccende affaccendato, un grande artista rinascimentale; di Ferruccio Gianola, con il suo pellerossa in…missione; Mattia Tasso, il suo è quello che si può dire un racconto… senza respiro.
Ma queste sono, ovviamente, considerazioni personali. Un plauso va invece a chi s’impegna nel pensare e portare avanti progetti del genere, come a chi impegna tempo e meningi nello scrivere, per pochi intimi purtroppo, i racconti. Massimo Bencivenga
|