
Tra poco i Tg cominceranno ad inondarci con le code e le statistiche sugli italiani in vacanza, in fuga dalle città e così via. E giù a fare confronti con le altre estati, e cercare di astrarre da queste statistiche il termometro della febbre economica.
In giro si sentono eccome persone che sono lì lì in partenza, una buona della metà delle quali mi sembra alquanto stressata al solo pensiero di partire. Questa sensazione è più diffusa di quanto si crede, ci sono non poche persone che sentono l’ansia da prestazione per la vacanza. In ferie ci si deve divertire, ma anche solo la partenza sembra essere motivo di stress. Figuriamoci poi se la vacanza risulta essere meno divertente di quanto preventivato; altro che nevrosi e tristezza da rientro! Io personalmente rifuggo i posti molto affollati, non mi ci vedo tanto a Rimini, a Formentera, a Barcellona o da qualche altro posto simile.
Da un po’ di tempo ho segnato sulla cartina dei percorsi che mi porterebbero in luoghi molto lontani tra loro ma accomunati dal fatto di essere pressocchè disabitati. Sto parlando delle Isole Fær Øer, un gruppetto di isole che si trovano al largo della Norvegia e tra la Scozia e l’islanda. Ad aver tempo e soldi si potrebbe fare un giretto per tutti i posti soprascritti, passando per la Danimarca che vanta sulle Isole Fær Øer una sorta di protettorato. La capitale è Torshavn.
L’altro percorso mi porta a Terra do Fogo, l’arcipelago di isoletta che chiamiamo Terra del Fuoco, che si trova all’estremità sud dell’Argentina, laddove si allunga anche il Cile e che, a dispetto del nome, è un posto abbastanza freddo, per non dire molto freddo.
Il nome Terra del Fuoco deriva, come si può ben capire, dal nome dato a quella terra dai marinai che, incrociando da quelle parti, vedevano numerosi fuochi, atti questi a proteggere gli indigeni dal fuoco.
Peraltro quella terra ha anche qualche vulcano.
Magari passando per Punta del Este in Uruguay, che però non è affatto un posto disabitato ma anzichenò piuttosto in anche.
E tu, avendo tempo e risorse, dove vorresti andare?
Massimo Bencivenga
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