Mikkel Birkeggard, un giovane informatico e bibliofilo danese, ha sbancato nel suo paese con il suo “I Libri di Luca” per parte del 2007 e tutto il 2008. Era dai tempi di Hoeg e del suo “Il senso di Smilla per la neve” che un danese non otteneva un simile successo in termini di copie vendute. Ma cosa narra, Mikkel Birkegaard, ne “I libri di Luca”? Ma di libri, of course. Il libro ha il plot di un thriller e attinge a piene mani alla tradizione iniziatica ed esoterica tanto cara, solo per fare un esempio, ai cicli riguardanti il Graal. Anche qui c’è una società segreta ed un elemento che non sa di far parte della tradizione sino al momento dell’iniziazione e della rivelazione. La società esoterica è una società di bibliofili, detti Lectores, capaci di influenzare, ma anche uccidere, le persone attraverso la lettura, sia essa quella di una rivista, un giornale o una e-mail.
Al solito, e come abbiamo già sentito molte volte, un tempo non avevano brutte intenzioni poi qualcosa e cambiato e una parte scelse di servire il mondo mentre un’altra fazione volle dominarlo; a complicare il tutto c'è la divisione dei Lectores in trasmettitori e recettori. Jon Campelli, giovane avvocato e figlio di Luca, titolare di una libreria a Copenhagen frequentata da gente singolare, si trova ad indagare sulla misteriosa morte del genitore cui era legato da un rapporto conflittuale. Aiutata dalla stravagante combriccola di amici del padre, e dall’improvviso amore per una dislessica, Jon affronterà una serie di situazioni che porranno sotto una luce nuova i suoi genitori, e si scoprirà essere un Lectores potentissimo, talmente potente da essere ambito anche dalla parte malvagia dei Lectores che lo cattureranno e gli faranno un lavaggio del cervello.
Ma, ancora una volta, niente e più forte di un amore puro, di un sentimento vero e, nella terra dove tutto ha avuto inizio, ad Alessandria d’Egitto, la città della Biblioteca, Jon Campelli vedrà i pezzi della sua esistenza andare a posto e, tra il potere e l’amore, sceglierà l’amore. Non diversamente da chi i libri li ama a prescindere dal valore economico intrinseco che li accompagna. Certo è bello immaginare i potere salvifico che hanno molti libri, un potere di evasione e astrazione, il potere dell’interdimensionalità. Un po’ meno bello, anzi decisamente agghiacciante, è il potere dei Lectores, di persone in grado di influenzare le sensazioni e i pensieri degli altri attraverso l’arte della lettura. Sicuramente un thriller originale che lascia qualche domanda. Chi di noi non è mai stato influenzato da una lettura particolarmente accalorata e avvincente? Perché le stesse parole risuonano dentro di noi su diverse frequenze a seconda di chi legge? A ognuno di noi sono capitate esperienze simili. Abbiamo avuto a che fare con Lectores? Forse sì..
Massimo Bencivenga |