 A Settembre uscirà il nuovo libro di Nicholas Nassim Taleb. Taleb è diventato un ospite hot degli approfondimenti economici anche, forse soprattutto, in virtù della crisi economica. Crisi economica che fa da sottotitolo al libro che sarà intitolato Robustezza e Fragilità. Che fare? Il Cigno nero tre anni dopo. Il libro è il terzo dell’autore e segue Giocati dal Caso e Il Cigno Nero, sempre editi da Il Saggiatore. Ma chi è Nicholas Nassim Taleb? Una persona che aspirava a diventare, nelle sue stesse parole, un filosofo o uno storico libanese, e che le vicende della vita dirottarono invece verso la Wharton School of Business. Le sue speranze di diventare un ozioso signore levantino furono spazzate via dal primo cigno nero nel quale incappò Taleb: la guerra civile in Libano.
La famiglia di Taleb si ritrovò catapultata dalla stanza dei bottoni (c’era sempre un Taleb al governo) all’esilio; il nonno, un ex ministro, mori solo e in indigenza in Grecia. Taleb riparò invece in Francia. Bibliofilo ed amante delle arti, la professione di trader gli serve per garantirsi e comprarsi il tempo e le condizioni per leggere e studiare. Proprio la professione di trader lo mise a contatto con l’incertezza ed il calcolo delle probabilità. L’approccio di Taleb all’incertezza, e di come e quanto siamo ciechi alle probabilità, segue una duplice strada: quella analitica e quella antropologica. Nelle analisi di Nicholas Nassim Taleb l’approccio all’incertezza non è mai scevro né disgiunto da considerazioni di carattere neuropsicologico, considerazioni che tengono conto della statistica come della filosofia.
Padri nobili ed ispiratori del Taleb saggista sono stati, tra gli altri, Sesto Empirico, Michel Eyquem de Montaigne, il gesuita Pierre-Daniel Huet, David Hume (il Cigno nero è un omaggio al filosofo), Henri Poincaré, Vilfredo Pareto, Karl Raymund Popper, Daniel Kahneman e Amos Tversky.
Mentre tra i “viventi” grande influenza hanno avuto su Nicholas Nassim Taleb: un ricco e filantropo immigrato ungherese, George Soros, per il quale ha anche lavorato, ed un matematico immigrato polacco, Benoît Mandelbrot, teorico e principale fondatore della geometria frattale.
Taleb non manca di sottolineare, accanto alle qualità, i lati caratteriali oscuri e “problematici” dei suoi ispiratori (Popper e Soros non ne escono troppo bene).
Punto focale della sua analisi dell’incertezza è il Cigno nero, definito come un evento isolato e inaspettato, con un impatto enorme, e che solo a posteriori può essere spiegato e reso prevedibile.
L’ascesa di Hitler e l’affermazione di Google sono due Cigni neri.
Ma perché poi Cigno nero?
Il Cigno nero è un omaggio allo stupore che pervase gli Europei nel momento in cui, in Australia, si accorsero dell’esistenza del Cygnus atratus, europei che per secoli avevano creduti, supportati dall’esperienza che tutti i cigni fossero bianchi.
Un singolo evento fu sufficiente ad invalidare un convincimento frutto di un’esperienza millenaria.
Anni dopo Popper inquadrerà meglio esperienze simili all’interno del suo criterio di falsificabilità, nel quale afferma che una teoria, per essere controllabile, e perciò scientifica, deve essere “falsificabile”. Qualcosa del tipo “non esistono teorie vere, esistono teorie definitivamente false”.
E basta un solo caso a falsificare il tutto.
I Libri di Taleb sono interessanti? Sicuramente sì, anche se molte persone, cresciute a pane e Gaussiana, potrebbero trovarlo in alcuni passaggi stucchevole.
I libri di Taleb sono scritti bene? No, il libanese mischia senza soluzione di continuità le sue esperienze personali con ricerche afferenti alla statistica, alla psicologia cognitiva, alla finanza comportamentale, aggiungendo poi le avventure inventate di un suo alter ego: Nero Tulip.
Ha un suo fondo d’investimento, Empirica, e sceglie consapevolmente di vincere tantissimo una volta ogni tanto anziché poco continuativamente. Insegue i Cigni neri.
Scettico per natura, Nicholas Nassim Taleb mise in guardia, in tempi non sospetti, gli operatori finanziari che usavano con troppa disinvoltura la Copula Gaussiana di David X Li.
Il risultato di questa disinvoltura è la crisi finanziaria.
Nel libro Robustezza e Fragilità. Che fare? Il Cigno nero tre anni dopo, Taleb dovrebbe esprimere la sua opinione sulla crisi che ci sta colpendo; il libro è in uscita ma le dichiarazioni di Taleb in questi anni non sono, qualora avesse ragione, confortanti, e lui non è come gli accademici che parlano solo.
Taleb ed Empirica stanno scommettendo, soldi non parole, su una recrudescenza della crisi. Su un ulteriore peggioramento della situazione insomma.
Sarà il suo Cigno nero o anche lui si ritroverà come tantissimi altri giocato dal caso?
Massimo Bencivenga |